2013
Fiorentina, Rodriguez: «Sarà bello marcare Tevez e Higuain»
FIORENTINA RODRIGUEZ TEVEZ HIGUAIN JUVENTUS NAPOLI – Gonzalo Rodriguez dimostra di non essere troppo preoccupato dal recente arrivo, nel campionato italiano, di gente come Carlos Tevez e Gonzalo Higuain. Il centrale difensivo argentino, uno dei punti di forza della retroguardia della Fiorentina, ai microfoni di Sky Sport ha tessuto le lodi dei suoi due connazionali, facendo capire che sarà affascinante giocare in marcatura suoi nuovi attaccanti di Juventus e Napoli: «Tevez lo conosco bene e so quanto è forte, ho giocato con lui in tutte le Nazionali giovanili e in quella maggiore, so che è fortissimo ed è ideale per il campionato italiano. Higuain? Anche lui è forte, conosco anche lui e so che tipo di attaccante è. Per me è meglio marcare giocatori come lui o come Tevez, è sempre bello giocare contro i migliori giocatori del mondo. Una squadra non dipende da un solo giocatore, è sempre difficile marcare giocatorì così, come quelli che ci sono in Italia.»
GONZALO E LA VIOLA – Le parole seguenti di Rodriguez sono legate alla Fiorentina, che sta preparando la sfida di Europa League contro il Grasshoppers e che ha visto arrivare la nuova coppia d’attacco, composta da Mario Gomez e Giuseppe Rossi, con un Ljajic che ancora fa discutere per le voci sul suo futuro: «Abbiamo fiducia in noi stessi e la partita arriva nel momento giusto e dobbiamo avere la testa rivolta soltanto al Grasshopper, come se fosse una finale. Il futuro di Ljajic? Adem è un giocatore giovane, lo vedo tranquillo anche se la situazione intorno a lui non è facile, visto le squadre importanti che lo seguono, ma l’esperienza mi insegna che posso consigliargli di pensare solo alla Fiorentina, ad allenarsi e a giocare. Pepito Rossi lo conosco bene, è il miglior mancino che abbia mai visto giocare, ha veramente tanta voglia di giocare, si vede anche in allenamento. L’arrivo di Gomez? Ha tantissima esperienza ed è fortissimo. Viene da una squadra che ha vinto tutto e per lui è stato un bel cambio venire a Firenze.»