Genoa, Preziosi: «Gioco Ballardini non dava certezze. Difesa inquietante»
Connettiti con noi

Genoa News

Genoa, Preziosi: «Il gioco di Ballardini non mi ha dava certezze. Difesa inquietante»

Pubblicato

su

preziosi genoa

Il presidente del Genoa Enrico Preziosi ha commentato l’esonero del tecnico Davide Ballardini rimpiazzato con Ivan Juric

Dopo la sconfitta interna contro il Parma, la dirigenza del Genoa ha deciso di esonerare il tecnico Davide Ballardini che sino ad ora aveva comunque raccolto 12 punti in 7 partite stazionando a metà classifica. Sulla panchina della squadra rossoblu è tornato Ivan Juric che aveva già allenato la squadra ligure. Il presidente del Grifone, Enrico Preziosi ha commentato la decisione, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, affermando: «Il calcio di Ballardini non mi dava certezze, la fase difensiva era inquietante. Ho speso dei soldi per giocare con il 3-5-2, non potevo continuare a discutere con lui ogni domenica. Iuric è buon tecnico e penso sia quello giusto per poter allenare la squadra, l’ho trovato diverso, più maturo».

Preziosi ha poi proseguito spiegando: «Durante l’ultimo mercato ho speso circa una cinquantina di milioni ed ero stanco di vedere certe partite, i miei dubbi si sono poi incrementati durante e dopo la partita contro il Parma. Contro gli emiliani la nostra fase difensiva è stata inquietante, Siligardi e Ceravolo sembravano fenomeni».

Infine Preziosi ha svelato di aver avuto un colloquio con Ballardini a seguito del KO contro i gialloblu: «Abbiamo parlato per un’ora e mezza, gli ho dimostrato tutto il mio disappunto, ma praticamente ho parlato io e basta. Lui mi ha solo detto di aver commesso un errore schierando Medeiros. Non ho avuto rassicurazioni sul prosieguo della stagione, su eventuali cambiamenti. Non conta solo la classifica, anche quando abbiamo vinto non ho visto un buon Genoa.  Sono grato a Ballardini per quanto fatto durante la scorsa stagione, ma il calcio non vive di gratitudine: Ballardini si era guadagnato un credito, ma l’ha speso male».