Guidolin: "Ci sono mancate le forze" - Calcio News 24
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2009

Guidolin: “Ci sono mancate le forze”

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“Mercoledì scorso contro l’Inter “? dice l’allenatore del Parma FC Francesco Guidolin alla ripresa degli allenamenti dopo Parma-Lazio 0-2 “? la squadra ha dato entusiasmo al pubblico, e probabilmente domenica non aveva le forze per dare quello stesso tipo di entusiasmo messo in campo contro l’Inter. Contro la Lazio il Parma non aveva le forze per tenere alti i ritmi, non ne siamo stati capaci. Questo si può riconoscere e ci può anche stare: avevamo speso tante energie sia fisiche che psichiche. E quindi non siamo stati in grado di fare la partita che avremmo voluto disputare. Leonardi ci ha messo la faccia, e ci ha protetti un po’ tutti, esternando quello che ha detto, in un momento di difficoltà  ci ha messi tutti da parte per proteggerci. Secondo me questo è apprezzabile; per il resto noi sappiamo benissimo che dobbiamo essere noi a trascinare la nostra gente, il nostro pubblico, ma è vero anche che uno è proprio nei momenti di difficoltà , quando fa fatica, invece di prendere un calcio nel sedere sarebbe meglio che prendesse una pacca sulle spalle.”

Francesco Guidolin, come colloca questo momento difficile del Parma, tra quelli che ha vissuto nella sua carriera con altre squadre?
“Mi è già  accaduto di avere dei momenti da due o tre punti in cinque o sei partite, solo che questo momento è un po’ più lungo degli altri; del resto non alleni dodici anni in Serie A se fai tenti di questi cicli negativi. I miei risultati io li ho fatti, anche vivendo momenti negativi: è capitato. Ma l’ho detto tante volte: in Serie A può succedere. Se la Juventus fa una o due vittorie in una decina di partite, allora può succedere anche al Parma. E questo è un dato di fatto. Altra cosa è che bisogna venirne fuori, ma sono convinto che noi abbiamo la possibilità  di venirne fuori, perchè la squadra vera ed il suo vero spirito si sono visti contro l’Inter, e contro i nerazzurri abbiamo giocato quattro giorni fa, non quattro mesi fa. Quello è il nostro modo di fare le partite e sono convinto che ne faremo delle altre così.”

Contro la Lazio si sono visti alcuni segnali di nervosismo: l’espulsione di Jimenez e la rabbia di Galloppa dopo la sostituzione”¦
“Credo che per Jimenez non si debba parlare di nervosismo, perchè è appena arrivato e non so cosa sia successo. Comunque il ragazzo ha sbagliato perchè in un momento così non si può lasciare la squadra in dieci. Per quello che riguarda Galloppa dico che se tornassi in dietro non lo sostituirei, perchè gli avrei evitato un’uscita dal campo non felice. Tanto non cambiava niente: avessi avuto un attaccante, ed è per quello che ci ho messo tanto ad effettuare il cambio, avessi avuto un attaccante in panchina potevo tentare, ma non avendolo ho pensato di inserire Damiano (Zenoni, n.d.a.). per far arrivare qualche cross in area. Tornando indietro non rifarei quel cambio: Daniele è come uno dei miei figli, non c’è nessun problema. E un po’ nervosi siamo tutti, perchè le cose non stanno andando bene e vorremmo farle andare bene, perchè noi abbiamo a cuore le nostre cose, tutti quanti noi.”

Dopo le parole di ieri di Leonardi è un po’ rientrata la questione tifosi”¦
“Mercoledì la squadra ha dato entusiasmo al pubblico, e probabilmente domenica non aveva le forze per dare quello stesso tipo di entusiasmo messo in campo contro l’Inter. Contro la Lazio il Parma non aveva le forze per tenere alti i ritmi, non ne siamo stati capaci. Questo si può riconoscere e ci può anche stare: avevamo speso tante energie sia fisiche che psichiche. E quindi non siamo stati in grado di fare la partita che avremmo voluto disputare. Per quello che riguarda Pietro (Leonardi, n.d.a.), ci ha messo la faccia, e ci ha protetti un po’ tutti, esternando quello che ha detto, in un momento di difficoltà  ci ha messi tutti da parte per proteggerci. Secondo me questo è apprezzabile; per il resto noi sappiamo benissimo che dobbiamo essere noi a trascinare la nostra gente, il nostro pubblico, ma è vero anche che uno è proprio nei momenti di difficoltà , quando fa fatica, invece di prendere un calcio nel sedere sarebbe meglio che prendesse una pacca sulle spalle, ma questo non lo si può pretendere in nessun posto in Italia. Quindi dobbiamo pensarci noi, è la cosa più importante.”

Crespo è prossimo al rientro?
“Per noi Hernan è un acquisto importantissimo e ci aspettiamo molto da lui. E’ chiaro che ci aspettiamo di più nel momento in cui starà  bene, però mi sembra che per lui l’uscita da questo tunnel ormai ci sia, perchè oggi è con noi in gruppo e dovremmo essere pronti a farlo lavorare con noi. E’ chiaro che da lui ci aspettiamo tantissimo, ma veramente tanto: ci deve dare una grande mano.”

La prima disattenzione difensiva su palla inattiva su Stendardo non ha causato conseguenze; sulla seconda però, il laziale ci ha puniti”¦
“La Lazio ha tanti colpitori di testa, oltre a Stendardo, perchè Mauri è bravo, Rocchi è bravo, però al di là  di questo Stendardo era uno di quelli da marcare in area, ed abbiamo sbagliato la marcatura. Abbiamo concesso al laziale lo spazio, e questo è un elemento sul quale non possiamo più permetterci di sbagliare.”

E’ solo una questione di concentrazione?
“Io parlo dell’episodio; però dico che la partita la volevamo fare in maniera diversa, la volevamo fare ad alti ritmi perchè sapevamo che la Lazio avrebbe avuto difficoltà  a tenere i nostri ritmi elevati, per una serie di motivi, perchè il nostro modo di giocare è quello e quando abbiamo giocato così abbiamo sempre fatto bene. Questa è la partita, poi negli episodi si possono dire mille cose, e noi è da un po’ di tempo che in questi episodi invece di fare gol lo subiamo, e lì dobbiamo migliorare, non dobbiamo sbagliare più, perchè se no è inutile di parlare di tante altre cose.”

A questo proposito potrebbe cambiare anche il modo di difendere?
“Posso pensare a tutto, e sto pensando a tutto: al modo di difendere a zona, al modo di cambiare un certo tipo di marcatura; oppure posizionare alcuni uomini in modo differente; o fare un misto tra la zona e la marcatura individuale. Fatto sta che lì dobbiamo migliorare, e presto. Certo è che noi domenica non eravamo al top psicofisico.”

Crede che la squadra sia uscita dal mercato invernale indebolita, quantomeno dal punto di vista fisico?
“Non sono del tutto d’accordo: devo prendere atto, purtroppo, che è andato via Mariga e si è fatto male Dzemaili. Questo è stato l’episodio che fa ragionare in un certo modo. Ma Mariga non ci sarebbe stato con la testa con noi, perchè era da tempo che sentiva le sirene di un cambiamento. Se noi non avessimo avuto l’infortunio di Dzemaili, noi avremmo avuto a disposizione il centrocampo che ha giocato fino ad adesso, ma purtroppo dobbiamo fare i conti con questo. Abbiamo aggiunto un giocatore di qualità  che è Jimenez, che è vero che non è al top della condizione, ma ha cominciato già  a darci una mano importante, perchè sul piano della qualità  noi in mezzo al campo facciamo un po’ fatica. Valiani si è rivelato un elemento di notevole importanza proprio per la sua esplosività  e per le sue capacità  fisiche, oltre ad essere un ragazzo che ha duttilità  tale da poter giocare in più ruoli. E sul discorso di Crespo, abbiamo sostituito un centravanti come Nicola Amoruso, che noi tutti abbiamo apprezzato, e che apprezziamo tuttora, ma che ha un anno in più di Crespo. Hernan, tra i giocatori famosi, importanti, non più giovanissimi, è sembrato a tutti quello più vivo, quello più fresco, quello ancora con l’entusiasmo del ragazzo. Se poi ha un problema che non lo abbandona da venti giorni”¦ Mi auguro che sia finito con oggi, e che da oggi o da domani ricominci a lavorare con noi.”

Si è parlato di panchina in bilico per lei”¦ Come si sente?
“Come prima che mi facessi la domanda”¦ Del tutto normale. Io mi rendo conto che in una squadra di Serie A quando in otto partite si raccolgono solo due punti, è giusto essere in discussione. Fa parte del mio lavoro e fa parte anche della mia etica professionale: sono io il primo a mettermi in discussione, quindi questo mi sta bene, ed è giusto essere messo in discussione.”

Su quale punto si sente di mettersi in discussione?
“Sul fatto che io sono stato chiamato qui per ottenere dei risultati, non per altro: non per fare conferenze stampa o vacanze o giri in centro. Io sono un allenatore e sono stato chiamato qui a Parma per cercare di fare i risultati, e sono due mesi che i risultati non vengono. Siccome nel calcio due mesi sono lunghi, e possono cancellare quanto poco o tanto fatto di buono, mi sento in discussione, perchè è la realtà  del nostro mondo, ed è il mio lavoro, e non mi turba.”

Ieri Leonardi ha detto che lei resterà  l’allenatore del Parma anche per il futuro: avete già  parlato del rinnovo del contratto?
“Ma io ho un contratto anche per la prossima stagione; non vedo quale sia la necessità  di parlare con me di queste cose. Non solo non ne sento il bisogno, non ho neanche mai avvertito nulla che potesse portarmi a pensare ad una mancanza di fiducia della società  nei miei confronti. Ma anche se non avessi un altro anno di contratto, le mie idee non cambierebbero. L’anno scorso sono venuto qui a scommettere sulla promozione, perchè se non ci fosse stata la promozione, io sari tornato a casa: questo discorso è un qualcosa che non solo non è una priorità  per me, ma non è neanche nei miei pensieri. Io devo cercare di dare fiducia a questi ragazzi, di spingerli, di sostenerli, di metterli in campo nel modo migliore, di fare le scelte più giuste e di fare in modo che in un momento negativo non si commettano certi errori. Siccome qualcosa di buono l’abbiamo, perchè non abbiamo fatto 30 punti per caso o per fortuna, io penso che abbiamo tutte le possibilità  per rimetterci a correre, ed è questo ciò a cui io sto pensando. Il resto non conta.”

Contro la Lazio, dopo la parentesi della gara contro l’Inter, ancora tanti lanci lunghi”¦
“Ci sono delle volte, soprattutto quando non riusciamo ad aggredire la partita, in cui lanciamo la palla lunga e non ci riescono delle combinazione palla a terra. Quando, come contro la Lazio, non siamo nella condizione di poterci esprimere al massimo del livello fisico e di prestazione, abbiamo pochi movimenti senza palla e pochi smarcamenti, e quindi la soluzione più ovvia è quella di lanciare lungo la palla. E’ quello che succede a tutte le squadre che si muovo no poco, e noi domenica ci muovevamo poco, e così non abbiamo messo in pratica quello che facciamo di solito.”

Passare all’assetto tattico con il trequartista è frutto della sua filosofia di gioco oppure è una necessità  dettata dagli uomini che ha a disposizione?
“Mi piacerebbe dire che sono stato uno dei primi che ha ricollocato e dato valore ai famosi numeri dieci, perchè io non ho giocato solo con uno, ma anche con due trequartisti dietro ad una punta centrale. Le soluzioni sono tante, gli anni di lavoro sono tanti ed anche le sperimentazioni di conseguenza sono tanti. Questo però non è un problema, anzi è un vantaggio. L’importante è che il trequartista sia buono, ed a me sembra che Jimenez lo sia. Peccato che adesso verrà  squalificato, però cercando di prendere il buono dal cattivo, cioè dalla squalifica, avrà  tempo per lavorare e mettersi al passo degli altri dal punto di vista fisico, perchè sicuramente qualcosa gli manca.”

Domenica farete visita al Cagliari che all’andata al Tardini si era imposto con un secco 0-2″¦
“Da due mesi a questa parte il Cagliari ha fatto più punti di noi; prima eravamo stati più bravi noi di loro. Stanno bene, hanno esperienza, sono ben allenati, forti, convinti. Sarà  una partita difficile, ma noi la prepareremo nel nostro modo durante questa settimana che abbiamo a disposizione per lavorare, con la nostra attenzione che ci mettiamo sempre, per andare in campo con la fiducia che il lavoro cu deve dare: questa è l’unica cosa che possiamo fare, e la dobbiamo fare bene. E non è poco.”

Fonte: fcparma.com