Ha vinto la Fiorentina - Calcio News 24
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2013

Ha vinto la Fiorentina

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jovetic ljajic ifa

Se c’è una cosa che appare chiara, in questa calda estate che sta per concludersi, è che la Fiorentina ha vinto. Nessun riferimento all’esordio positivo in campionato, nè al passaggio del turno, con qualche brivido, in Europa League, ma solo riferimenti alla condotta, intelligente ed energica come in pochi altri casi al mondo, tenuta dalla famiglia Della Valle e dall’accoppiata composta da Macia e Pradè in queste roventi settimane di mercato. Il tutto dovuto alla capacità di prendere i giocatori voluti fortemente, sin dal primo giorno, sia dall’allenatore che da tutto lo staff dirigenziale, e soprattutto alla capacità di far valere la propria volontà, mettendo in secondo piano quella dei calciatori, sul mercato in uscita.

Inutile girarci tanto intorno: le cessioni di Jovetic al Manchester City e di Ljajic alla Roma sono due vittorie schiaccianti da parte della Fiorentina e di Andrea Della Valle. Tutte le parole che sono state spese sin dalla fine del campionato scorso, con il montenegrino che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello del mercato della Juventus, e l’attaccante serbo destinato al Milan, quasi più per volontà divina che per altro, sono state vanificate dalla ferrea volontà del presidente gigliato, il quale ha dettato legge dal primo all’ultimo minuto di questo mercato, stabilendo una regola valida in senso assoluto: non si rinforzano le rivali per lo scudetto, non si assecondano i giocatori con fare da bambini viziati, e soprattutto si cede solo alle condizioni poste dalla Fiorentina. Così, le cessioni di Jovetic e Ljajic sono valse alla formazione toscana circa 46 milioni di euro, bonus compresi: una cifra con cui i viola hanno fatto un grande mercato in entrata, con l’esperienza di Joaquin sulla fascia destra e di Ambrosini in mezzo al campo, l’estro di Ilicic sulla trequarti e soprattutto la presenza incombente nelle aree avversarie di Mario Gomez, oltre all’arrivo di due giovani molto interessanti come il regista Bakic e l’ariete Rebic. Tutti arrivati un anno dopo la grande rivoluzione di un anno fa, con il fulmine Cuadrado, il difensore-goleador Rodriguez, l’artista Borja Valero e il suo allievo Aquilani, oltre a un Pepito Rossi, graditissimo cavallo di ritorno nel nostro campionato.

E dire che Della Valle e la sua dirigenza avevano già capito come si fa, già nell’estate del 2009, quando il diesse era ancora quella vecchia volpe di Pantaleo Corvino, e fu confezionato un affare clamoroso sul piano economico: Felipe Melo, arrivato per quattro spiccioli appena un anno prima, fu rivenduto alla Juventus per ben 25 milioni di euro. Una cifra che il rude mediano brasiliano non dimostrò di valere, e che fece gongolare la dirigenza della Fiorentina e i propri tifosi, consapevoli dello smacco fatto alla Vecchia Signora, odiato competitor di mercato dai tempi in cui Pontello regalò Baggio a Montezemolo alla vigilia del Mondiale delle notti magiche. L’opera di ricostruzione della nuova Viola, partita probabilmente proprio da quei 25 milioni di euro e completata un anno fa con lo smantellamento di una rosa che rischiò la B, continua a veleggiare su un mare decisamente calmo e privo di insidie, in attesa che i frutti del grande lavoro del quartetto composto da Della Valle, Cognigni, Macia e Pradè arrivino finalmente sul campo, sotto forma di trofei e prestazioni di grande livello. Intanto ci si gode l’ottimo operato, la prima vittoria ottenuta nel calcio d’estate, più legata al lavoro negli uffici delle società e a quello con i procuratori che all’undici contro undici nel rettangolo d’erba verde.

Trattenere i campioni, come nel caso di Cuadrado richiesto, guarda un po’, dalla Juventus, oppure cederli alle proprie condizioni e a determinate squadre, per poi investire sul mercato e allestire uno squadrone da affidare a un tecnico giovane e capace come Montella, il cui rinnovo di contratto è da annoverare tra i colpi di mercato di questa magica estate a forti tinte viola. E la Fiorentina, prima ancora che sul campo, inizia a vincere.