I top e flop players della 10^ giornata - Calcio News 24
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2012

I top e flop players della 10^ giornata

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de ceglie ifa

Decima giornata di Serie A: ecco una nostra “personale” selezione dei migliori e dei peggiori impegnati nell’ultimo turno di campionato.

TOP PLAYERS:

MONTOLIVO – La stagione del Milan è una specie di Purgatorio che però sembra stia giovando al centrocampista cresciuto a Caravaggio. Montolivo prende per la coda i resti del “Diavolo”, trascinandoli fuori dalle sabbie mobili di Palermo. Per forza, direte voi: considerata la pochezza della truppa di boscaiol… Ehm, di mediani rossoneri, come potrebbe lui, che ha piedi ben educati, esimersi dal farlo? Cosa tutt’altro che scontata, vista la poca continuità delle annate passate, rispondiamo noi. Prandelli, suo strenuo ammiratore, si starà sfregando le mani soddisfatto: come si dice, meglio tardi che mai.

DARMIAN – Decisamente un bel terzino. Annulla Gonzalez e Lulic ma non basta: si traveste spesso da ala macinando chilometri senza soluzione di continuità. Altra dimostrazione dell’imperitura qualità della scuola milanista nello sfornare talenti indigeni che ci spinge ad una (banale) considerazione: tanti stranieri low cost, e low quality, potrebbero restarsene nei rispettivi campionati se si desse un’oncia di fiducia in più ai “frutti” delle zolle nostrane. Parliamo al vento? Domanda retorica..

NENE’ – Attaccante sottovalutato e assai frenato dagli infortuni. L’ex Cruzeiro e Nacional spiana il Siena di Cosmi, srotolando ad “Is Arenas” tutto il proprio ricco campionario di giocate: gol di testa, rete su piazzato e assist per la volata vincente di Sau. Non è costato due lire al buon Cellino (4,5 milioni di euro nel 2009), ma “El Tigre” sembra valere decisamente tutti i quattrini sborsati dal “Presidente con la chitarra”.

POGBA – Sir Alex Ferguson da Glasgow si starà mangiando mani, gomiti ed avambracci. Il “Polpo Paul” è un fenomeno naturale destinato ad un futuro stellare. Un palo, un mezzo assist, un gol che vale tre punti: il tutto condito da qualità e quantità in dosi da cavallo. Fossimo in Marotta lo blinderemmo quanto prima perché molto presto busseranno alla porta del giovanotto (e del suo agente) i soliti, ricchi, diavoli tentatori dall’idioma inglese, spagnolo e pure francese.

LE POZZANGHERE DI PARMA – Ecco i veri top players di Parma-Roma: le pozzanghere del Tardini si fanno beffe dei ventidue in mutandoni e scarpette chiodate, rendendo la partita uno show pieno di suspance. Da antologia l’assist per Parolo che manda allo sprofondo il povero Stekelenburg. Complimenti al manto erboso e ai suoi manutentori: quando la classe è acqua..

 

FLOP PLAYERS

DE CEGLIE – Mistero calcistico come possa ancora trovare spazio nella Juventus: eppure ne abbiamo vista di gente di certo non più scarsa di lui fare fagotto ed incamminarsi lontano da Torino (Molinaro?). Il pasticcio sul gol condiziona il giudizio ma non lo determina: non azzecca un cross neppure per sbaglio e manca appoggi elementari. Tranquilli: prima o poi scopriremo chi continua a raccomandarlo in bianconero.

DODO’ – Se ti chiami Dodò, parti già con un bel handicap: le facili ironie si sprecano, soprattutto poi se buchi palloni decisivi mandando in porta gli avversari. Il brasiliano ventenne si perde nel pantano di Parma, mandato allo sbaraglio e spinto ancor più a fondo dai “lapsus” (eufemismo) di Castan. Belfodil lo saluta e se ne va mentre il nostro dà pessima prova di sé anche in occasione del secondo gol ducale. Gli concediamo tutte le attenuanti del caso (seconda gara in tre giorni, dopo lungo infortunio) ma, per il momento, proprio non ci siamo.

PANDEV – Inguardabile: e siamo alla terza partita di fila in campionato che buca clamorosamente. La buttiamo lì: avrà mica bisogno di un po’ di rigenerante riposo? Il rendimento del macedone senza Cavani è ai limiti del deprimente. La ributtiamo lì: siccome il buon Goran non è un terminale offensivo, non sarebbe stato il caso di acquistare in estate una prima punta che desse tregua all’uruguaiano senza il quale l’intero attacco azzurro precipita in depressione cronica?

CANA – Altro mistero pallonaro. Arrivato nel 2011 nello scambio con Muslera (più soldi a Lotito, ndr), non ha mai, ma proprio mai, convinto. Petkovic gli affida contro il Toro le chiavi della mediana, causa assenza di Ledesma, e lui? Sbaglia passaggi elementari, commette falli a profusione e si perde Glik in occasione del gol granata. Difficile fare peggio? Attendiamo, trepidanti, la prossima esibizione.