2013
Il mercato dellUdinese: un modello e mai uneccezione
Il pagellone del calciomercato friulano
CALCIOMERCATO UDINESE PAGELLE – Archiviata la sessione estiva di calciomercato ecco un’analisi inerente ai movimenti del club friulano: da oggi parla il campo con i suoi risultati, unico giudice sovrano.
ANDAMENTO GENERALE DEL MERCATO – Il solito marchio di fabbrica: attivo di bilancio. Che quest’anno è pari ad 11.550.000 euro, forte della cessione dell’intero cartellino di Benatia e delle metà delle comproprietà di Armero (Napoli), Cuadrado (Fiorentina) e Candreva (Lazio). Lo schema dei Pozzo resta valido negli anni: scoperta del talento – valorizzazione – cessione con plusvalenza. Modello adottato con rigidità assoluta e senza strappi alla regola: non furono effettuati nelle due passate stagioni con il preliminare di Champions League alle porte, la storia si è ripetuta in estate con una squadra non rinforzata a dovere ed addirittura buttata fuori dall’Europa League dallo Slovan Liberec. A piangere è il coefficiente Uefa dei club italiani, con il rischio imminente – non soltanto di allontanarsi dalle tre realtà di spicco (Germania, Spagna ed Inghilterra) – di doversi guardare le spalle.
IL MIGLIOR ACQUISTO – Nico Lopez. Il classico acquisto targato Udinese: giovane dalle potenzialità esaltanti che finora, un po’ a sorpresa considerando la gestione Zeman della scorsa stagione che tra i suoi pregi avrebbe dovuto possedere quello di valorizzare i giovani attaccanti, ha faticato a trovare spazio in quel di Roma. La squadra che lo ha portato in Italia e che – nell’affaire Benatia – ne ha ceduto la metà proprio al club friulano, dove Nico Lopez è pronto a giocarsi al meglio le sue chance. Dieci gol in sedici partite con l’Uruguay under 20 tra Sudamericano e Campionato mondiale di calcio – entrambi di categoria – con numeri da sballo che gli sono valsi il Pallone d’argento Fifa, il grande salto di Nico Lopez deve essere quello di confermare tutto il suo talento nel calcio dei grandi.
COSA SI POTEVA FARE DI PIU’ – Rispetto all’organico della scorsa stagione sostituire adeguatamente l’importante partenza di Mehdi Benatia: dopo una stagione a Bologna è rientrato in organico Naldo ed Heurtaux ha sulle gambe una stagione in più nella massima serie, ma volendo i milioni per investire su una pedina dal rendimento garantito non mancavano. Nel complesso non sarebbe dispiaciuto ammirare un’Udinese con un gran regista di ruolo: qualcuno che si assuma la responsabilità di gestire la manovra e dettarne i tempi più di quanto riesca ai vari Allan e Badu, buoni giocatori ma che non fanno la differenza.
IL VOTO: 5.5 – Voto che non va alla squadra, sia chiaro, molto più competitiva di un misero 5.5. Voto che invece va alla morigerata campagna acquisti: su una base così forte – l’attacco dell’Udinese è devastante – sarebbero bastati degli accorgimenti per comporre una squadra con pochissimi limiti ed in grado di battagliare ad altissimi livelli. Almeno nel panorama nazionale. All’Udinese invece è mancato il salto di qualità e i vari Verre, Bruno Fernandes, Jadson, Bubnjic, Kelava e compagnia cantando sono sì pedine che completano l’organico e che aumentano il potenziale friulano nel medio periodo ma che oggi non consentono un aggiornamento delle ambizioni. Di una squadra che, ad ogni modo e come ogni anno, non esiterà a far parlare di sé.