Il pm Di Martino: «Calciatori, mentalità sbagliata»

Calcioscommesse fronte caldo: il pm si sofferma sull’inchiesta

Il procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, è diventato suo malgrado protagonista di alcune pagine non certo memorabili del calcio italiano ed il lavoro in vista dei prossimi mesi sembra più che mai gravoso: poco prima di Ferragosto il pm tornerà a studiare i fascicoli e tutte le componenti in ballo per preparare la successiva maxi udienza in merito al calcioscomesse. Lo stesso Di Martino ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport non nascondendo la delusione per quanto emerso nel mondo del calcio, un mondo chiamato a riconquistare la fiducia. Queste le parole del Procuratore: «Anche io adesso vedendo una partita in tv sono assalito dai dubbi. Ma quell’errore, penso, è stato un caso oppure c’è dietro altro? Quando perdi la fiducia è dura tornare a essere disincantato come prima».

LASCIATO SOLO – Secondo Di Martino la mentalità di molti calciatori crea la base per comportamenti illeciti: «Spesso erano convinti di non aver fatto nulla di male, finire in carcere era poi l’ultima cosa a cui pensavano. C’è una mentalità sbagliata nei calciatori, forse inculcata fin dalle giovanili. Credono sia normale un accordo tra due squadre unite dallo stesso interesse in classifica. Invece è un reato». Il pm denuncia una certa solitudine rispetto alle istituzioni del calcio: «Di sicuro nessuno è venuto nel mio ufficio per avere informazioni dettagliate. Se mi riferisco a FIGC e Leghe? È così. Ho incontrato Abodi in un convegno e letto lodi pubbliche per l’inchiesta. Non sempre, a dire il vero».