Inter, Cambiasso: "Voglio finire la carriera qui. Smetto prima io di Javier" - Calcio News 24
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2009

Inter, Cambiasso: “Voglio finire la carriera qui. Smetto prima io di Javier”

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Il centrocampista dell’Inter, Esteban Cambiasso, ha rialsciato alcune dichiarazioni negli studi di Inter Channel durante il programma “Prima Serata”. Il match-winner per i nerazzurri contro il Twente di ieri sera è il protagonista di questa puntata, ed ai microfoni dei colleghi parla della situazione della squadra milanese dopo i tre punti in Champions. Ecco quanto evidenziato da inter.it: “I complimenti= Grazie, ma ho fatto solo quello che dovevo fare. Sinceramente questo risultato ci dà¡ molta tranquillità¡ e molta sicurezza in vista degli prossimi impegni e degli altri obiettivi che abbiamo, che sono molto importanti. Abbiamo fatto tante azioni manovrate in tutto questo periodo, non solo ieri sera, ma non girava bene. Tuttavia, come capita in queste situazioni, per uscire da un periodo sfortunato, alla fine arriva il gol che magari non t’aspetti. Io capitan futuro? Ho detto sempre che smetterò prima io di Javier…Spero di finire all’Inter la carriera, è stata una mia scelta qualche anno fa e sono molto convinto e molto contento della scelta fatta in quel periodo. Bisogna però anche capire se mi vogliono (ndr.: sorride), perchè ho sempre detto che per questa società¡ non bisogna solo credere di poter aiutare o di poter essere utili, bisogna stare all’Inter se realmente si è utili”.

Tornando al passato, Cambiasso racconta quando ha sentito in tasca la vittoria della Champions League: “Io ho capito che avremmo vinto la Champions proprio dopo il secondo gol di Milito a Madrid…. sono una persona molto cauta… In un’analisi più globale, posso aggiungere che sicuramente la partita di ritorno a Barcellona ci ha dato una spinta in più, perchè credo da lì quasi tutti gli interisti, o quasi tutte le persone che vivono l’ambiente del calcio, anche italiano, hanno capito che la finale non poteva scappare dalle nostre mani. Quella gara col Barcellona ci ha dato molta forza e molta energia”.

Sul suo ruollo di ‘allenatore in campo’: “Credo che sia un discorso di posizione, soprattutto. Stai in mezzo e lì c’è tanta comunicazione, con i compagni e con la panchina, visto che è più facile arrivare con la parola da un compagno o all’allenatore, magari senza urlare come un pazzo, come potrebbero essere costretti a fare un portiere o un difensore centrale”.

Si parla poi di campionato e del ritardo dal Milan: “Per prima cosa, bisogna capire per quanto tempo durerà¡ questa situazione in classifica. Non è detto che uno debba sempre inseguire. Ci sono un po’ di punti di differenza, però siamo fiduciosi: il campionato è lungo ed è, anche per noi, una sfida in più, arrivando da dietro, scalandi posizioni. Se tutto va come dovrebbe andare, saremo costretti a inseguire per un lungo periodo perchè, rispetto agli avversari del campionato, in dicembre giocheremo due gare in meno, avendo un altro traguardo importante da raggiungere come il Mondiale per club”.