Inter, Cordoba: "Qui sono a casa. Guarin e Quintero.." - Calcio News 24
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2012

Inter, Cordoba: “Qui sono a casa. Guarin e Quintero..”

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INTER CORDOBA – Da muro difensivo a team manager, ma in ogni caso il destino di Cordoba è strettamente legato a quello dell’Inter. L’attuale dirigente nerazzurro, intervistato dal Corriere dello Sport, ha raccontato la sua avventura all’Inter e parlato di due colombiani che stanno facendo bene nel nostro campionato.

Cordoba, appena arrivato dalla Colombia com’è stato il primo impatto con il calcio italiano?

«Positivo perché non vedevo l’ora di mettermi in gioco, di far bene per ripagare la fiducia che l’Inter mi aveva dato. Mi sentivo una specie di ambasciatore del mio Paese perché se avessi fatto bene, sapevo che avrei dimostrato che sui colombiani si poteva fare affidamento, in campo e fuori».

Come è stato accolto da Milano?

«A Milano ho vissuto poco perché ho sempre abitato vicino a Como. Mia moglie Maria Isabel è stata con me dall’inizio e in Italia sono nate Paloma, Belen e Juan José. Qui mi hanno fatto sentire tutti come a casa, al di là delle differenze culturali e climatiche. E per questo che ho deciso di rimanere anche adesso che ho appeso le scarpe al chiodo: volevo continuare ad aiutare l’Inter e magari vincere ancora, anche se in un altro ruolo».

Come si trova a fare il team manager?

«Abbastanza bene. Ho smesso da pochi mesi di giocare e per il momento uso più l’intuito e l’impegno che l’esperienza. Sto cercando di trasformare il mio passato di calciatore per metterlo al servizio della squadra».

Ha mai dovuto alzare la voce in questi 3 mesi?

«Poche volte. Parlando in anticipo e mettendo in chiaro le cose fin dall’inizio si evitano i problemi. E poi secondo me quando fai un intervento senza essere costretto ad alzare la voce puoi anche risultare più facilmente comprensibile».

Il richiamo del campo lo sente?

«Adesso ho cambiato… ruolo, ma mi restano i bei ricordi. Ci sono stati anni in cui abbiamo sofferto perché i risultati non arrivano, ma certe delusioni hanno reso ancora più dolci i successi».

In Italia tra i 5 grandi campionati d’Europa c’è la colonia colombiana più folta. Perché?

«Perché tutti hanno capito che i colombiani sono solo giocatori affidabili e di talento che non sono buoni solo per 6 mesi».

Guarin è un esempio calzante…

«Sta andando bene. Lo abbiamo curato, il presidente ha creduto in lui e adesso può fare grandi cose».

Il miglior colombiano in Europa è Falcao?

«E uno da top club. Ha fatto la gavetta e ha sofferto grandi infortuni. Ora però sta bene ed è immarcabile».

Quintero invece è il nuovo che avanza?

«A me piace perché fa giocate diverse dagli altri. Di mancini così se ne vedono pochi».

I colombiani che giocano in Italia vengono a Milano?

«Credo di sì: qui ci sono buoni ristoranti brasiliani, argentini e anche uno colombiano. E poi le discoteche, anche se non le frequento…».

Il piatto preferito dei colombiani qual è?

«Bandeja Paisa. E una…bomba con fagioli, riso, salsiccia fritta, maiale, uova fritte, banana e carne tritata».