2012
Inter, Milito: “Derby importante, ma deve essere punto di partenza”
INTER MILITO – L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport contiene un’interessante intervista rilasciata da Diego Milito. Alla vigilia del derby, il centravanti argentino ha fatto capire che l’Inter, qualora dovesse battere il Milan, non deve fermarsi, ma deve proseguire nella sua striscia di risultati: “Il gol non è un condizionale: il gol è gol. Magari la curva viene giù davvero, ma non lo sapremo mai finché non lo segno. E contro la Fiorentina non ho segnato. Tanti gol al Milan? Intanto tocco ferro, e poi non mi illudo: non conosco una partita uguale all’altra, e l’avversario non c’entra. Chi parte favorito domani? Non conta chi è favorito, ma come si arriva alla partita: l’anno scorso, all’andata sembrava non dovesse esserci partita ma abbiamo vinto noi. Quest’anno noi stiamo meglio solo come punti in classifica: il resto non conta. Quanto conta questa gara? Non più delle altre. Se vinci il derby e poi non batti il Catania, aver vinto il derby conta la metà. E non è detto che sia più facile battere il Catania dopo aver vinto il derby: di sicuro hai un altra fiducia, tre punti di più in classifica e hai fatto felici i tuoi tifosi, ma non hai la garanzia di cominciare a volare. Più facile senza Thiago Silva? Lui è un grande difensore: grandissimo. Però non mi sembra che il Milan giocherà senza difensori centrali, no? Cassano? Antonio ha caratteristiche precise: non c’era nulla da scoprire, lui gioca così. Appena si gira cerca la prima punta, o un compagno che arriva. Vede il calcio come pochi e ama più l’assist del gol: non lo dico io, lo dice lui. Qual è il suo segreto? Lui ti guarda sempre, dunque devi guardarlo anche tu. E capire subito quello che ha in mente, per fare il movimento giusto: il migliore per farti arrivare la palla dove lui sta pensando di mettertela. Non è stato così difficile, ma giorno dopo giorno ci stiamo conoscendo meglio. E andrà sempre meglio. Il passaggio alla difesa a tre mi aiuta? Stramaccioni ha deciso di cambiare anzitutto per avere più equilibrio: per essere prima più solidi, e poi più offensivi. Poi è un fatto che in queste tre partite abbiamo creato di più. E credo che più andremo avanti, più occasioni ci saranno per chi gioca davanti. L’assenza di un vice-Milito? Non è un problema: non gioco troppo, anzi giocare mi fa bene. Anche ogni tre giorni: posso farcela. Meglio con Palacio o con Cassano? Premessa: mi sono sempre adattato al compagno che ho al mio fianco e il segreto, come dicevo, è cercare di capirlo. Detto questo, sono due seconde punte diverse: Rodrigo è più mobile, ama andare in profondità. Antonio spacca le partite tecnicamente: vuole la palla sul piede e gli piace mettertela sul piede. Io sono in una botte di ferro con tutti e due. Anzi, con tutti e tre: anche giocare con Coutinho alle spalle non è male per niente. Juve favorita in campionato? Visto che stanno andando le cose, di sicuro è favorita, anche se non va sottovalutato il Napoli. Ma noi faremo di tutto per disturbarli fino alla fine: se devono vincere questo scudetto, che fatichino. Il più possibile.“