2012
Inter, Samuel: “Stagione da dimenticare, l’anno prossimo”
Walter Samuel ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. L’esperto difensore argentino, pronto a guidare nuovamente la retroguardia dell’Inter, ha esordito parlando della scorsa stagione, per poi proiettarsi sulla prossima: “C’è poco da salvare. L’aver cambiato tre volte allenatore è il segnale che le cose non hanno funzionato. Gasperini? Di lui ho un buon ricordo, credevamo alle sue idee, abbiamo provato a seguirlo, ma in assenza di risultati non abbiamo mai trovato la sicurezza necessaria per percorrere una nuova strada. Forse comunque si poteva aspettare un po’ di più prima di cambiare. Ranieri? Con lui sono arrivati un filotto di vittorie e buone sensazioni. Poi c’è stato un calo inspiegabile, con gare in cui non riuscivamo a reagire dopo uno svantaggio. Per un gruppo abituato a vincere, non è stato facile trovarci a marzo senza obiettivi. Stramaccioni ci ha dato la carica? Siamo stati bravi anche noi a ritrovare la grinta dimostrata in tanti anni. Lui ci ha convinto con le sue idee e il gioco è migliorato. Ma sarebbe sbagliato esaltarlo ed esaltarci perché se in agosto non partiremo col piede giusto saremo da capo. Tanti gol subiti? Diverse di quelle reti si potevano evitare. Il mister cura anche la fase difensiva, solo che per quella serve più tempo. Dovremo lavorarci duro in ritiro, perché già nell’estate scorsa il problema è stato sottovalutato e poi sappiamo come è finita la nostra stagione. Anche perché da sempre vince chi subisce meno reti. Annata storta o fine di un ciclo? Noi vogliamo pensare ad un’annata storta. Questo gruppo è rimasto sempre unito anche nei momenti peggiori. I tifosi devono essere ottimisti. L’Inter ha la vittoria nel Dna e la società sta già lavorando per tornare al vertice. Ho trovato ingiusti certi giudizi sui compagni. Alla fine hanno giocato un po’ tutti ed è impensabile che sia un giocatore a chiedere il part time. Sono decisioni dell’allenatore. Io l’unico difensore del Triplete? Potrei esserne orgoglioso, invece perdere certi compagni di battaglia mi rattristerebbe. Europa League? Inutile piangere sulla Champions mancata. L’Europa League vale comunque un trofeo. La vinceremo anche per poter rigiocare la Supercoppa europea, unico titolo fallito nel 2010. Palacio? Lui fa la differenza. Lo si è visto nel Genoa e prima nel Boca, quando tante big lo volevano ma ha preferito restare. Silvestre al mio fianco? Tipo tosto. Se l’Inter lo segue, deve essere bravo per forza. Il momento di Ranocchia? Andrea ha un valore enorme e nessuno di noi lo ha mai messo in discussione. Con lui mi trovo a meraviglia.“