I numeri vincono sull'età: il perché del ritorno in Nazionale di Giovinco
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I numeri vincono sull’età: il perché del ritorno in Nazionale di Giovinco

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Mancini sorprende tutti e nella lista dei convocati appare l’ex Juve Giovinco, ma è davvero la scelta migliore?

E’ stata sicuramente la notizia shock della giornata. Nessuno se lo aspettava, nessuno poteva neanche immaginarlo, ma la lista diffusa dalla FIGC non mente. Il ct Mancini ha convocato Sebastian Giovinco per il doppio impegno dell’Italia contro Ucraina e Polonia. Il trentunenne di Torino gioca attualmente in Canada, nel Toronto FC, dove è arrivato nel febbraio 2015 dopo tre anni passati alla Juventus. L’ultima apparizione risaliva ad ottobre 2015 durante la partita contro la Norvegia valida per le qualificazioni ad Euro 2016, durante la quale aveva fornito l’assist per il gol del pareggio. Queste le parole dell’attaccante riguardo la convocazione: “Sono molto contento di essere tornato in Nazionale. Ero sorpreso, onestamente, ma ho fatto un buon lavoro qui a Toronto ed è sempre un piacere venir convocato. Non vedo l’ora di arrivare lì”.

Giovinco in MLS: i numeri

Dati alla mano, i numeri di Giovinco sono ottimi. In totale, per la squadra canadese la punta è scesa in campo 139 volte, condite da 89 gol e 50 assist. Nelle ultime quattro stagioni, il suo rendimento è stato ottimo e costante. Ha sempre segnato più di venti gol per stagione (ad eccezione di quella attuale, dove è fermo a 17 con ancora quattro partite da giocare) e servito decine di assist ai compagni. Ha trascinato il Toronto verso la finale di CONCACAF Champions League e di Campeones Cup, seppur perdendole entrambe, dopo anni di risultati negativi nelle coppe.

Le capacità e la bravura sono quindi innegabili. Giovinco è un leader, si è preso la squadra in spalla e ha portato risultati e raffiche di gol. Tutto questo, però, a Toronto. Un dettaglio che non si può ignorare. La MLS è un campionato giovane che, in puro stile americano, punta tutto sull’entertainment, lo spettacolo, l’intrattenimento. E’ un calcio di scena che, seppur in crescita, non ha ancora raggiunto (e forse non lo farà mai) i livelli di tecnica e tattica del calcio europeo. Perciò sì, Giovinco è sicuramente un ottimo giocatore. Ma, dopo tre anni, non c’è il rischio che sia ormai troppo abituato ai ritmi americani? Che, arrivato a Coverciano, sia molto più indietro fisicamente rispetto ai compagni, sebbene si trovi molto più avanti nella stagione?

Giovinco sì, Belotti e Politano no: perchè?

Lasciando ora da parte la questione della preparazione fisica e mentale, affrontiamone un’altra ancora più scottante: l’età. Se ne è parlato tanto, troppo. “L’Italia ha bisogno di giovani”, “Bisogna rifondare tutto”, “Date spazio ai ragazzi italiani invece di comprare dall’estero”. Il fallimento della Nazionale Italiana degli ultimi anni è stato attribuito alla mancanza di nuove leve, alla carenza di prospettive promettenti per il futuro. Siamo una nazione vecchia, l’hanno detto tutti. Perciò, ora, ci si chiede: perchè Giovinco? Perchè non Belotti o Politano?

La risposta sembra essere i numeri e l’esperienza. Mancini vuole andare sul sicuro, non ha bisogno di altre scommesse e di “forse”. Comprensibile, anche condivisibile, da un certo punto di vista. Ma a questo punto, bisogna chiedersi qual è l’obiettivo qui: l’affidabilità dei soliti o la crescita dei nuovi?