Juve, Oppini: «Caso stipendi? Ci sono analogie con Calciopoli»
Connettiti con noi

Hanno Detto

Juve, Oppini: «Caso stipendi? Ci sono analogie con Calciopoli»

Pubblicato

su

Oppini

Le parole di Francesco Oppini opinionista, telecronista e tifoso della Juve sulle vicende giudiziarie dei bianconeri

Francesco Oppini, opinionista e telecronista su 7gold, nonché noto tifoso della Juve, ha parlato in esclusiva a Juventusnews24.com. Di seguito le sue parole sulle vicende giudiziarie e sull’allenatore.

Cosa dobbiamo aspettarci secondo lei per le sentenze sul caso stipendi?

«Se la giustizia sportiva è afflittiva deve esserlo sempre. Nel 2006 il Milan non doveva fare la Champions, poi la giocò e la vinse anche. Potrei citare migliaia di esempi, parlare della Procure di Napoli e Roma. Io credo questa situazione che è capitata alla Juve sia fatta ad hoc per farla pagare ad Agnelli per la Superlega. Come a dire “O patteggiate o vi facciamo fuori per uno o due anni dalle coppe europee”. La Juve dovrebbe rispondere con una provocazione, è il club che ha gli indotti più alti della Serie A e lo hanno ricordato Lotito e Mourinho. Io andrei al TAR, bloccherei il campionato e inizierei a fare una guerra di forza. Senza la Juve anche le altre società andrebbero in difficoltà. Poi ci sono anni in cui sbagli o in cui sei meno attento, è vero che abbiamo anche peccato di presunzione e qualche sessione di mercato degli ultimi anni lo dimostra, ma non significa che devono essere presi in giro anche i tifosi. Cosa ne sarà la gente che investe il suo stipendio per seguire questa squadra non può saperlo. La stagione diventa una barzelletta».

Ci sono dei punti in comune con Calciopoli?

«Ci sono analogie. L’aria che si respira è la stessa. E’ la prima volta che io vedo e sento tanti giornalisti non juventini definire la sentenza come una cosa imbarazzante, una pagliacciata. E’ sotto gli occhi di tutti, tranne di chi non vuol vedere. In passato Inter e Milan pagarono solo multe dopo le accuse sulle plusvalenze. Ci sono squadre che hanno avute disparità di trattameno pazzesche e la Juve evidentemente doveva pagare. Agnelli non c’è più ma la Superlega ha infastidito moltissimo. E io sono convinto che prima o poi si farà».

E’ giusto continuare con Allegri?

«Ad Allegri vanno dati meriti per la gestione della situazione. Avrei voluto vedere, con altri allenatori, chi non avrebbe mandato una squadra del genere a ridosso della B. Gestire penalizzazioni, infortuni infiniti, una dirigenza saltata in area dopo una partenza disastrosa non è facile e tenere una squadra sulle briglie comunque è stato un punto di vantaggio per lui. Ovvio che se il progetto deve essere prontato sui giovani si potrebbe cambiare, anche per l’idea di gioco. Quest’anno ho visto una squadra che spesso brancolava nel buio, affidandosi alle giocate individuali dei singoli».

Cosa ne pensa dei nomi che stanno circolando per il post Allegri?

«Sono allenatori giovani ai quali va dato adito e tempo ma qui non c’è. Se c’è un progetto giovani con allenatori giovani magari ad inizio stagione potremmo evitare di fare proclami sullo Scudetto, così che anche i tifosi la possano prendere con un po’ più di filosofia. Serve capire che voglia c’è ora, ma finchè non sapremo di che morte moriremo sono calcoli difficili per noi che siamo fuori dall’ambiente, figuriamoci per chi è dentro».

CONTINUA A LEGGERE IN ESCLUSIVA SU JUVENTUSNEWS24.COM