Juventus, Conte detta legge e cambia modulo per la Champions - Calcio News 24
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2013

Juventus, Conte detta legge e cambia modulo per la Champions

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Il tecnico bianconero ha in serbo qualche cambiamento per l’Europa.

JUVENTUS CONTE – Qualche birra è sbucata durante la festa per la vittoria della Supercoppa, ma alla fine la sobrietà ha prevalso. Al di là delle celebrazioni in campo e sui social network, quella dopo il match contro la Lazio è stata una serata normale per la Juventus, che ha raggiunto l’aeroporto e preso il charter verso Torino. Il regalo è arrivato da Antonio Conte, che ha concesso due giorni di riposo alla squadra: un premio, ma anche un’occasione per far staccare la spina ai giocatori dopo la tensione nervosa, oltre che un buon rimedio per far riposare i muscoli dei bianconeri. Prima di lasciarli libero, però, Conte, come riportato da “Tuttosport”, ha impartito quattro lezioni importanti per la prossima stagione. La prima: «Nessuno si esalti», che tradotto vuol dire: «Bravi per la Supercoppa, ma se ora qualcuno sgarra contro la Sampdoria non la passa liscia». La seconda: «Non di sola fame vince lo juventino», perché è fondamentale anche l’organizzazione, oltre alla qualità. La terza: «Dare tutto il allenamento, altrimenti panchina», perché gioca chi è nelle condizioni migliori. La quarta: «Il gruppo», che deve continuare ad essere il fulcro e i gol di Chiellini e Lichtsteiner sono una testimonianza della collaborazione tra i reparti.

Ma Conte non detta solo leggi: l’allenatore della Juventus sperimenta anche. Avendo un organico potenziato, il tecnico salentino può pensare al passaggio all’occorrenza al 4-3-3, così da sfruttare l’abbondanza offensiva e puntando su un centrocampo tosto, costruttore, ma soprattutto demolitore. Come riportato dal “Corriere dello Sport“, con Llorente tra Tevez e Pepe (o Vucinic), il centrocampo potrebbe perdere la qualità di Pirlo, ma acquistare forza fisica di Vidal, Marchisio e Pogba. Il modulo dello scudetto, il 3-5-2, infatti, non basta più: in Europa serve qualcosa di diverso, del resto gli equilibri sono differenti.