Lazio, Lotito: «Guendouzi l'ho preso io. Il Flaminio...»
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Lazio, Lotito: «Guendouzi l’ho preso io. Il Flaminio…»

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Claudio Lotito

Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha parlato al Corriere della Sera degli ultimi eventi in casa biancoceleste

Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha parlato al Corriere della Sera degli ultimi eventi in casa biancoceleste. Ecco le sue dichiarazioni.

PAROLE – «Non mi piace parlare dei singoli perché Guendouzi non può vincere le partite da solo. Lui però l’ho preso io di persona. Vennero i dirigenti del Marsiglia a casa mia a Cortina per trattare. Non ha solo abilità tecniche significative, ma ha voglia di lavorare per la squadra. Ha passione. Gli piace emergere, mettendosi però al servizio degli altri. Si sta dimostrando un ragazzo umile. Ho sempre detto che per ottenere certi risultati bisogna essere uniti, compatti, determinati ed essere dotati di ferocia agonistica. Guendouzi incarna queste qualità. I biglietti di Monaco? Loro stando in casa hanno il potere decisionale.

Abbiamo fatto presente che i 3200 biglietti che ci avevano inizialmente messo a disposizione erano evaporati e che i nostri tifosi erano insoddisfatti. Loro potrebbero concederne di più, ma giocando in casa dettano legge. Certo, il buon senso deve sempre prevalere. Il problema è che loro ovviamente tutelano i loro abbonati e puntano a portare la loro gente allo stadio. Specie perché la partita è delicataIl Flaminio? Il progetto per lo stadio deve essere chiaro e ben strutturatoHo chiesto a uno studio di architettura molto importante di seguire la faccenda perché non possiamo sbagliare nulla.

La Juve col tempo si è resa conto che probabilmente avrebbe dovuto fare uno stadio più grande. Noi abbiamo circa 32mila abbonati e quindi non possiamo scendere sotto i 48-50mila posti. Rutelli, quando era sindaco, propose la demolizione del Flaminio. Decideranno gli esperti se ciò è necessario. La Lazio però ha bisogno di un impianto di circa 50mila spettatori, che sia coperto e che abbia spazio per i parcheggi. Se si dovesse riuscire a ristrutturare il Flaminio bene, altrimenti a Roma c’è un patrimonio culturale e artistico tale per il quale salvaguardare il catino non mi sembra fondamentale».