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2014

Le 10 maglie più vendute al mondo

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Da Zanetti in poi: l’anno scorso ecco quali sono state le maglie più cercate

TOP 10 MAGLIE VENDUTE – Bella o brutta che sia, ad un fan certe cose non interessano: la maglia del proprio idolo, per un tifoso innamorato, è sempre un feticcio da portare in giro con fierezza, allo stadio come al supermercato. L’anno scorso ha regalato molte gioie ai tifosi appassionati di maglie, così come anche la prossima, siamo sicuri, ne regalerà tantissime, perchè con i continui cambi di brand e di stili da parte dei club ed i movimenti del mercato (che mai si ferma), esiste sempre una buona scusa per comprare una maglia nuova col nome e col numero del proprio idolo. Per la stagione appena trascorsa, queste sono state le dieci maglie più vendute al mondo, con i club italiani che, causa crisi e falsificazioni, arrancano come sempre.

10 – JAVIER ZANETTI, INTER, NIKE – I tifosi nerazzurri (e non solo) non si sono voluti lasciare scappare l’occasione di comprare per l’ultima volta la maglia del proprio idolo, andato in pensione alla fine della scorsa stagione per intraprendere la carriera da dirigente. Dopo 21 anni di Inter, l’ultima maglia di Zanetti era un oggetto da non lasciarsi assolutamente sfuggire per niente al mondo. La maglia numero 4 dei nerazzurri l’anno scorso è stata venduta ben 420.000 volte in tutto il mondo. 

9 – GIGI BUFFON, JUVENTUS, NIKE – Capitano e simbolo di una Juventus che, negli ultimi anni, ne ha passate di tutti i colori, Gigi Buffon ha il doppio merito di essere il giocatore bianconero che ha venduto più maglie al mondo e in assoluto il portiere che ha venduto più maglie nel pianeta: nera, gialla o verde che fosse, i tifosi hanno voluto la maglia numero 1 del portierone italiano, che in totale ha permesso ai bianconeri di vendere 500.000 pezzi. 

8 – MARIO BALOTELLI, MILAN, ADIDAS – Nel bene o nel male l’attaccante rossonero riesce sempre a calamitare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei tifosi, che hanno voluto spendere per indossare la maglia numero 45 del Milan. Balotelli è un brand riconoscibile in tutto il mondo, anche solo per il fatto che riesce a far parlare comunque di sè. Maglie vendute fino ad ora: circa 590.000, non male. 

7 – LUIS SUAREZ, LIVERPOOL, WARRIOR – Ben prima che mordesse Chiellini e ben prima che il suo passaggio al Barcellona fosse ufficiale, Suarez è riuscito a vendere tanto e bene. Il Liverpool si è affidato negli ultimi anni ad un brand ancora emergente sul mercato europeo, ma questo non ha frenato i fans che hanno voluto a tutti i cosi indossare la maglia numero 7 dell’uruguaiano, l’ultima rossa. Netto il distacco rispetto ai giocatori di club italiani: 820.000 maglie vendute in tutto il pianete per Luis. 

6 – ARJEN ROBBEN, BAYERN MONACO, ADIDAS – E’ solo il quarto numero 10 di questa classifica speciale. Il numero per eccellenza, evidentemente, non tira più come un tempo tra i tifosi, ma rende ancora bene se associato al nome di un asso come l’olandese del Bayern Monaco, che ha dalla sua anche il pregio di vestire il brand di un club da sempre molto forte nel marketing. In totale l’anno scorso ha fatto vendere al Bayern quasi 880.00 maglie. 

5 – JACK WILSHERE, ARSENAL, NIKE – L’effetto cambio sponsor tecnico avrà sicuramente influiti in casa Arsenal: dopo anni ed anni di sodalizio con Nike, da quest’anno i londinesi vestiranno Puma. Nessuno allora ha voluto perdere l’occasione di comprare l’ultima maglia del binomio club inglese – brand americano. La scelta è ricaduta sulla numero 10 del centrocampista inglese, vero e proprio idolo di casa dei tifosi, anche più del compagno Ozil, che ha venduto ben 920.000 maglie in tutto il mondo.

4 – FERNANDO TORRES, CHELSEA, ADIDAS – Prendetelo in giro quanto vi pare, ma la verità è che Fernando Torres, a dispetto delle prestazioni altalenanti in campo, è uno di quei giocatori che tira ancora sul mercato delle maglie: il numero 9 spagnolo è stato preferito dai tifosi ad altri giocatori di livello, magari anche solo per il fatto che, dato ogni anno per partente, alla fine riesce sempre a rimanere e giocare con il Chelsea. Maglie vendute: 1.000.000

3 – LIONEL MESSI, BARCELLONA, NIKE – Gradino più basso del podio per la stella argentina del Barcellona: un nome che tira tantissimo per quanto riguarda il marketing, come è ovvio che sia. Il numero 10 dei catalani non è più un giocatore, ma una multinazionale capace di imporre il proprio brand ovunque. L’anno scorso ha fatto vendere 1.400.000 maglie al Barcellona, ma è così ogni anno. 

2 – CRISTIANO RONALDO, REAL MADRID, ADIDAS – A pari merito con l’argentino (o quasi), Cristiano Ronaldo, giocatore capace di vendere solo qualche maglia in più di Messi. Non c’è da stupirsi ovviamente: il portoghese piace come calciatore, ma anche come modello e personaggio televisivo, poi la “camiseta blanca” del Real Madrid è una garanzia di successo sul mercato. Maglie numero 7 vendute: 1.400.000 circa, maglia più, maglia meno. 

1 – WAYNE ROONEY, MANCHESTER UNITED, NIKE – Risultato per certi versi clamoroso, ma realistico: Rooney non è bello come altri calciatori, non è un personaggio patinato e forse, ultimamente, non è nemmeno più tecnicamente al livello di altri giocatori appartenenti all’olimpo del calcio internazionale, ma gioca nel club più ricco al mondo. Il Manchester United è il club con più tifosi sul pianeta, più maglie e più oggetti venduta: tira ovunque, dagli USA all’Asia. La maglia del numero 10 inglese è stata venduta 1.500.000 volte. 

AL DUNQUE – Curiosità: se parliamo di brand l’anno scorso in totale Adidas ha venduto circa 3 milioni e 800mila maglie tra i top club, la stessa cifra più o meno della concorrente Nike, la situazione è dunque al momento pressochè di pareggio. Il brand tedesco e quello americano hanno al momento quasi il totale monopolio del mercato mondiale per quel che riguarda la vendita di maglie. A conti fatti le stelle dei campionati che tirano ancora di più l’attenzione all’estero sono quelle di Serie A, Premier League, Liga e Bundesliga (quest’utima seppur con una sola presenza, quella del Bayern Monaco), ancora fuori dalla top ten i campioni di Ligue 1: ci sarà tempo e modo per rifarsi.