Lippi: «Conte e Zidane erano due leader, ma stasera spero vinca l'Inter» - Calcio News 24
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Lippi: «Conte e Zidane erano due leader, ma stasera spero vinca l’Inter»

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Marcello Lippi ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport di Conte e Zidane che oggi si sfideranno in Champions League

Marcello Lippi ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport di Antonio Conte e Zinedine Zidane, i due tecnici di Inter e Real Madrid che stasera si sfideranno in Champions.

CONTE E ZIDANE – «Com’erano? Due leader. Ne ho avuti tanti in quel periodo. C’era il leader carismatico, che diceva la parola giusta al momento giusto, quello tecnico, quello caratteriale. Zizou era il leader tecnico, tutti gli davano la palla perché risolveva qualsiasi situazione, era “lo schema”: si smarcavano sapendo che li avrebbe visti e lanciati. Antonio era un leader caratteriale, trascinatore in allenamento e gara».

COMPAGNI – «C’era grande feeling. Quella Juve era un mosaico perfetto, Conte mezzala e Zizou “10” nel 4-3-1-2. Bravi anche a prender- si in giro. Una volta Conte tentò un dribbling e perse la palla, lanciando il contropiede dei rivali. Zizou inseguì quel giocatore e gli tolse il pallone. Antonio mi disse: “Mister, ma ha visto Zizou? Quello non è il suo compito, quello è il mio lavoro…»

ANEDDOTO CONTE – «Si divertivano. Erano anni di successi ma anche di grande tensione. Sa come cercavo di farli rilassare? Li riunivo in una stanza e facevo raccontare una barzelletta ad Antonio. La rac- contava così male, ma così ma- le, che tutti ridevano… »

ANEDDOTO ZIDANE – «Lo incontravo ogni tanto la sera, rientrando a casa dal ristorante, in piazza Carlo Alberto. Erano le dieci e lui era lì che giocava a pallone con amici algerini, a volte senza scarpe. Gli dicevo: “Zizou, ma che fai! Rischi di farti male!”. E lui: “Tranquillo, mister, sto con amici”. Quello per lui era importante, gli amici, anche se era un big mondiale».

CONTE – «Come una batteria che si carica da sola e dà energia agli altri. Era il capitano, i tifosi gli dedicavano i cori, s’infortunò. Doveva star fuori a lungo. Nello stesso periodo Del Piero aveva qualche problema: non riusciva a dare il meglio. Una sera, parlando con Peruzzi, venne fuori un’idea: e se gli dessimo la fascia? Improvvisamente responsabilizzato, Ale ritornò grande. E quando Antonio recuperò dall’infortunio gli spiegai: “Non ti ho tolto la fascia, ho solo aiutato Ale, adesso gliela lascerei”. E lui: “Nessun problema”. Ma gli spiaceva, e si capiva. Non poteva essere diversamente».

ZIDANE – «Era molto concentrato, ci teneva sempre a far bene. Ha avuto un momento difficile all’inizio, quando non riusciva a giocare come voleva. Venne da me un po’ affranto: “Mister, non riesco a esprimermi, forse è meglio che me ne vada”. Lo guardai e gli dissi: “Ma sei impazzito? Ti assicuro una cosa: finché sarò allenatore della Juve tu giocherai sempre!”. Si mise a ridere, ci stringemmo la mano, quella domenica segnò due gol. Non si fermò più».

ENTRAMBI ALLENATORI – «Di Zizou non l’avrei pensato. Ci incontravamo d’estate a Ibiza, pranzavamo, e quando gli chiedevo “che cosa farai?” rispondeva: “Non ho deciso, ho tante cose per la testa”. Poi un giorno: “Proverò a fare l’allenatore”. Andò a vedere gli allena- menti del Real, poi la panchina del Castilla, poi vice di Ancelotti… Impressionante il parallelo con Pirlo che mi diceva le stesse cose: s’è guardato attorno per un paio d’anni, poi mi ha rivelato di volerci provare con l’allenamento. Antonio no: si capiva subito che avrebbe fatto il tecnico e che aveva voglia di trasmettere le sue qualità a un gruppo di giocatori»

REAL-INTER – «In un momento particolare. Né Inter né Real sono al massimo. Zizou ha recuperato in Liga vincendo il Clasico, Antonio sta giocando bene, il suo è più che altro un problema di risultati. In estate la coppia Lukaku-Lautaro ha fatto cose straordinarie, senza Lukaku l’argentino soffre un po’. Non ho capito come il Real abbia potuto perdere in quel modo con lo Shakhtar: forse non c’era Ramos, forse troppo turnover. Questo rischia di essere uno spareggio e…spero vinca un’italiana»