Meglio l’Arsenal sul piano del gioco, ma il Napoli c’è e studia da grande - Calcio News 24
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2013

Meglio l’Arsenal sul piano del gioco, ma il Napoli c’è e studia da grande

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hamsik casa 2013 ifa

Tra Arsenal e Napoli è un pareggio: londinesi in rimonta, l’impronta di Benitez e la gara dei singoli

Emirates Cup, esordio in chiaroscuro per un Napoli che contro l’Arsenal ha abbinato un primo tempo reattivo in ripartenza con una seconda frazione nella quale ha faticato a tenere il pallone e costruire gioco: la partita termina sul risultato di 2-2, al doppio vantaggio firmato Insigne-Pandev ha risposto la rimonta dei londinesi grazie alle reti di Giroud prima e Koscielny poi.

IN DIFFICOLTA’ SUL PIANO DEL GIOCO – Nell’intero arco della gara il Napoli non ha brillato in fase di impostazione: male in tal senso Gokhan Inler, a lui sarebbe spettato il compito di ricevere palla dalla difesa ed impostare le prime battute della manovra. La soluzione è stata quella di spostare tale discorso qualche metro in avanti, di fatto saltando il centrocampo ed affidando la palla a Marek Hamsik: eccezionale l’apporto qualitativo dello slovacco, già leader del Napoli targato Benitez ed ancor più lungimirante in termini di visione di gioco e gestione dei ritmi di gara. Un fenomeno. Le ripartenze del Napoli nella prima frazione di gara hanno fatto male agli avversari, compensando le lacune di gioco: prima Insigne e poi Pandev con uno splendido gol su ottimo assist di Hamsik a sancire il temporaneo 0-2.

IL CEDIMENTO NELLA RIPRESA – L’Arsenal, a maggior ragione considerando il doppio svantaggio, ha continuato a fare la partita attaccando a capofitto verso la porta di Reina, che nel primo tempo ha abbinato ottimi interventi – su tutti il penalty parato a Lucas Podolski – a leggerezze come nel caso di un folle disimpegno che ha liberato la squadra di Wenger ad una facile ed immediata conclusione. Londinesi più avanti in termini di preparazione atletica e questo divario con lo scorrere dei minuti si è fatto sentire: i Gunners hanno meritato il pareggio per l’impegno profuso in una rimonta tutt’altro che scontata, qualche segnale rivedibile per l’economia di Benitez arriva dalla retroguardia. Si necessita di un difensore centrale veloce e potente in marcatura perché le caratteristiche degli interpreti già in organico sono piuttosto similari. Se non arriverà un centrocampista (alla Mascherano per intenderci) è chiaro come Dzemaili abbia più passo di Inler; la rosa deve essere completata – come inequivocabilmente richiesto dal tecnico spagnolo – da un attaccante veloce, potente e freddo in zona gol. Un profilo appunto più simile a quello di Cavani: Jackson Martinez l’identikit ideale.

LA PARTITA DEI SINGOLI – Detto di Reina (6) – due interventi eccellenti e una leggerezza di troppo, la prima qualità di un portiere deve essere la totale affidabilità – la prestazione della retroguardia va ripartita in base ai ruoli: bene Mesto (6.5) e Armero (6, meglio l’italiano), non convincenti Cannavaro (5) e Britos (5.5). Soprattutto il primo, colpevole sul primo gol e non del tutto esente nella discussa azione del pareggio. E neanche Raul Albiol (5.5), che ha l’attenuante di esser subentrato nel momento più complesso della gara, ha brillato. In mediana il solito apporto totale del guerriero Behrami (6.5), lento e impacciato Inler (5) mentre si è messa in luce la trequarti: Hamsik (7) è tra i migliori interpeti mondiali nel suo ruolo, Insigne (6.5) ha segnato e dato fastidio alle linee di Wenger mentre Callejon (6) si è segnalato più per il sacrificio tattico che per verve offensiva. Tra i subentranti in ritardo di condizione Maggio, fuori fase Dossena mentre Mertens – schierato di fatto in linea con Higuain in quel che a tutti gli effetti è stato un 4-4-2 – ha avuto pochi palloni giocabili. Infine capitolo attacco: gran gol di Pandev (7) che ha sommato lucidità a capacità di giocare con la squadra, positivo l’impatto di Gonzalo Higuain con la maglia del Napoli: l’argentino, seppur ancora frenato da una condizione fisica non ottimizzata, ha fatto vedere di che pasta è fatto. Qualità nel controllo, intelligenza e capacità di giocare sia spalle alla porta che puntando l’avversario. Un grande colpo di Aurelio De Laurentiis.