2015
Gerrard: «Balotelli è una causa persa»
L’ex capitano del Liverpool nella sua autobiografia ci va giù duro
Nuovi particolari di quella che potrebbe essere il libro dell’anno: l’autobiografia di Steven Gerrard, “Steven Gerrard: my story”, di cui vi abbiamo già anticipato un passo molto interessante, quello relativo al rapporto mai sbocciato ai tempi del Liverpool tra la leggenda inglese e l’allenatore Rafa Benitez. In un altro passo del suo libro Gerrard, ora ai Los Angeles Galaxy, parla però anche di Mario Balotelli, suo comapgno di squadra la scorsa stagione ai “Reds”: una stagione non fortunata per Balotelli, ma anche per lo stesso Liverpool, l’ultima da capitano di Gerrard, che in estate ha salutato tutti per iniziare la nuova avventura negli USA.
LIVERPOOL: GERRARD SU BALOTELLI – Così Gerrard: «Nella mia ultima stagione l’allenatore Brendan Rodgers venne da me a Melwood (centro di allenamento del Liverpool, ndr) un giorno di metà agosto e mi disse: “Sai che abbiamo mancato un paio di acquisti e praticamente al momento non ho opzioni se non qualche azzardo”. Fece una pausa e aggiunse: “L’azzardo è Mario Balotelli”. La mia reazione immediata fu “Uh oh!”». Come a dire che nemmeno lui ci credeva: «Non avevo mai incontrato Balotelli, ma avevo sentito le sue storie relative ai fuochi d’artificio in casa o di quando Josè Mourinho lo definì “ingestibile” – racconta Gerrard nel libro – . Sapevo che, nelle giuste condizioni, Mario era un ottimo calciatore, ma il resto della sua carriera mi pareva solo talento sprecato. Questo era quello che pensavo». Ma non è certo finita qui…
LIVERPOOL: GERRARD SU BALOTELLI, PARTE II – «Mario fece il suo debutto contro il Tottenham il 31 agosto 2014 e non andò male, vincemmo per 3 a 0. Lui non fu eccezionale, ma lavorò duramente e sembrava volersi integrare. Non sarebbe durata molto… Dieci giorni dopo Daniel Sturridge si infortunò in nazionale e sarebbe rimasto fuori per molte settimane. Improvvisamente l’azzardo Balotelli diventò pericoloso, perché sapevo che non avrebbe mai svolto il lavoro di unica punta che ci serviva – racconta ancora Gerrard – . Dopo l’esordio col Tottenham Mario era calato in allenamento e nelle partite successive, il suo comportamento non era buono, io cercai di aiutarlo e ho provato a farlo anche dopo, ma ho capito perché Mourinho disse che era ingestibile». Quindi l’affondo: «Balotelli ha un potenziale di classe mondiale, ma non arriverà mai a certi livelli a causa del suo atteggiamento e delle persone intorno a lui: è sempre in ritardo, vuole sempre attenzioni, dice cose sbagliate sui social e per me non lavora abbastanza duramente ogni giorno in allenamento. Con lui è una battaglia persa: fa troppe cose sbagliate». Questa la bocciatura di una leggenda del calcio.