2012
Moggi: “Pulvirenti doveva chiudere arbitro nello spogliatoio”
MOGGI JUVENTUS CATANIA – Ai microfoni della trasmissione radiofonica Radio Gol, Luciano Moggi si è occupato di quanto è accaduto ieri a Catania, con la rete annullata a Bergessio durante la sfida contro la Juventus. L’ex direttore generale del club bianconero ha voluto sfidare l’opinione pubblica, facendo capire che è proprio la sua ex squadra la principale vittima di questi episodi che la favoriscono in termini di punti: “La Juventus, quando c’ero io, era la squadra più forte e faceva paura a tutti. Bisogna considerare gli errori che vengono fatti anche a favore degli altri. Il vero problema è che gli arbitri oggi sono insufficienti e vogliono fare più del normale e questo è il caso di Rizzoli. Il goal tolto al Catania è una cosa che non ha alcuna logica vera. Rizzoli dovrebbe essere punito. Andiamo al succo della questione: chi nel 2006 parlava di Moggi, dovrebbe mangiarsi le mani vedendo cosa sta succedendo. Gli errori degli arbitri sono aumentati in maniera esponenziale. Se Marotta aveva le chiavi dello spogliatoio di Gervasoni? E’ una battuta, ok, ma non ho mai chiuso nessuno. Così come è una battuta quella di Marotta quando ha detto che la Juve avrebbe vinto lo stesso. Se Pulvirenti avrebbe dovuto chiudere Rizzoli nello spogliatoio? Viste le cose, penso proprio di sì. E’ un caso più unico che raro. Siamo in tanti a non capire più niente. Nel 2006 dicevano che gli errori degli arbitri si sarebbero dovuti prendere tutti in buona fede, mentre oggi tutti sbraitano. Io dico che gli arbitri sono in buona fede, semplicemente sbagliano. Un famoso detto recita che con più arbitri ci sono meno errori: non è così, è il contrario. Con più arbitri c’è più confusione perchè ognuno recita una parte che non dovrebbe. Malafede? No, solo errori. Maggiani ha convalidato il goal, poi si è fatto confondere da Rizzoli, che glielo fa annullare. Gervasoni è giovane, con poca personalità e annulla. Il fuorigioco è di pertinenza dell’assistente di linea, l’arbitro che sta in campo deve solo osservare quello che gli dice l’assistente di linea. Poi ci sono i giudici di porta, che si chiamano così perché devono osservare se il pallone varca o meno la linea di porta, è il famoso goal-non goal. Tra questi giudici di porta, purtroppo ce ne sono alcuni che vogliono prendere decisioni che non gli competono e Rizzoli è il principe di questi.“