Montella: «Il ritardo aereo non è un alibi. Vogliamo regalare un trofeo a Berlusconi» - Calcio News 24
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Montella: «Il ritardo aereo non è un alibi. Vogliamo regalare un trofeo a Berlusconi»

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Vincenzo Montella, allenatore del Milan, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara di Supercoppa italiana con la Juventus

Vincenzo Montella ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di JuventusMilan, finale di Supercoppa italiana. Ecco le parole del tecnico rossonero: «Il ritardo? Se entrambe le squadre avevano scelto di partire il 20 e non il 21 era la cosa giusta partire il 20. Non è dipeso da nessuno, ma l’organizzazione prevedeva di partire per entrambi il 20. Non ci sentiamo deresponsabilizzati, non penso. La Juventus primeggia in Italia da anni ed è vicina ad arrivare a primeggiare anche in Europa. Bisogna giocare con grande entusiasmo e con lo spirito fatto vedere nelle ultime occasioni. La Juve cambia molto spesso e hanno una duttilità tattica importante anche per caratteristiche dei giocatori e mi aspetto una squadra che possa cambiare anche a partita in corso. Molto spesso dipende tutto dalla partita, noi vogliamo mettere in campo le nostre caratteristiche. Come si batte la Juventus? Dobbiamo mettere in campo lo spirito importante, la convinzione e la qualità. Gli episodi spesso sono importanti ma devi andare a cercarteli. Il Milan è leggermente superiore rispetto alla partita di campionato ma è cresciuta anche la Juventus. Milan con 7 italiani? Noi abbiamo tanti italiani in rosa, magari domani ci saranno più di 7 italiani in campo. Come considero Paletta? Ha il passaporto italiano. Il disguido aereo è un capitolo chiuso, non c’è bisogno di tornarci sopra. La Juve dimostra una mentalità vincente nel tempo e la cosa più difficile è proprio questa ma per noi deve essere un monito e dobbiamo quantomeno pareggiare l’avversario sotto l’aspetto dell’agonismo e poi metterci dentro le nostre caratteristiche».

LE PAROLE DI MONTELLA ALLA VIGILIA DI JUVENTUS vs MILAN – Prosegue il tecnico del Milan: «Domani non sarà una battaglia, una partita di calcio e mi auguro che si veda un bel calcio. Loro sono abituati a giocare queste partite e hanno ancora fame, tanti complimenti ai calciatori e alla società. Noi dobbiamo puntare sul nostro entusiasmo, sulla nostra incoscienza: sono le nostre armi in questo momento. Non possiamo avere già la pesantezza di concorrere per un trofeo. Questi ragazzi sono arrivati qui per meriti loro. E’ una bella possibilità, possiamo regalare un trofeo a Berlusconi che molto spesso ci trasmette la sua voglia di vincere ancora. Gara più importante da allenatore per me? Non penso a questo. Oggi è sicuramente la più importante ma non penso al passato. Io incosciente e spensierato? Ogni squadra è lo specchio del proprio allenatore e mi auguro domani di poterlo dimostrare. Traguardi? Ci sono sempre degli esami, noi dobbiamo pensare a crescere ma domani, essendo una gara secca, conterà più il risultato della prestazione. E’ bello giocare queste partite in questo tipo di cornice, mi fa piacere essere qui. Giocare delle partite di A all’estero? C’è curiosità da parte mia, non sono sfavorevole».