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Napoli – Sarri: stagione super lo stesso con il 2° posto

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Perché la prevedibile eliminazione incassata dal Real Madrid non toglie nulla alla stagione del Napoli di Sarri

Tra il Napoli di Maurizio Sarri ed il Real Madrid di Zinedine Zidane è finita esattamente come doveva finire: del resto quando il sorteggio degli ottavi di finale ti riserva i campioni in carica, quelli che hanno vinto due delle ultime tre edizioni della Champions League, quelli che storicamente ne hanno vinte più di tutti (ben 11), e peraltro ti delinea questo scenario da primo classificato del tuo raggruppamento, beh, non puoi che aver scritto una pagina indelebile nel libro della malasorte. E’ già un incubo beccarli da secondi – quelle cose che… ma proprio a noi doveva toccare il Real? C’erano tante prime più abbordabili – figurarsi da primi.

La prestazione del Napoli

I partenopei hanno provato a ribaltare il 3-1 dell’andata con orgoglio e qualità: sì, partiamo dal primo aspetto, perché per 50 minuti il Napoli di Sarri ha camminato a testa alta contro la squadra più forte del mondo, tenendosi per mano e relegandola all’angolo del ring. Vedere la difesa del Real Madrid spazzare il pallone in tribuna per un intero tempo di gioco resta una soddisfazione difficilmente cancellabile da una mente intelligente e non capziosa. La qualità – abbinata alla consueta rapidità d’esecuzione – ha lasciato impressionati: palla a terra e linee di passaggio eseguite a memoria, sovrapposizioni continue in nome di un dinamismo che difficilmente si rintraccia altrove. L’unico enorme rammarico di quella prima frazione è di averla chiusa con una sola rete di vantaggio: sul 2-0 il Real Madrid avrebbe – per la prima volta nello sviluppo della doppia gara d’andata e ritorno – provato quella sconosciuta sensazione di venir fuori dal San Paolo senza la qualificazione. Una rete non è bastata per incrinare quelle certezze: i blancos non hanno avuto paura ed essendo certi di passare il turno, lo hanno fatto.

La resilienza di Sarri

La doppietta di un Sergio Ramos oramai controfigura più credibile del signor Wolf di Pulp Fiction, per intenderci quello che risolve problemi, manda avanti il Real Madrid ed interrompe il sogno del Napoli. A cui, per tutto quanto appena detto, nulla va tolto nell’analisi complessiva della stagione. Un’annata in cui l’allenatore Maurizio Sarri si è dimostrato incredibilmente resiliente: il boccone avvelenato dell’addio di Gonzalo Higuain, peraltro in direzione Juventus, la gestione di una rosa profondamente diversa da quella dell’anno precedente, per certi versi più ambiziosa ma tutta da scoprire e senz’altro dal tasso di complessità maggiore, l’infortunio di Milik a minare gli equilibri appena raggiunti (a rovinare il tutto, diciamocela tutta), il periodo senza attaccanti di riferimento per un Napoli che del gol ne ha fatto la ragione di vita dell’ultimo quinquennio, la creazione – sì, è il sostantivo giusto, creazione – di Dries Mertens centravanti: 23 reti stagionali in 34 partite che la dicono lunga sulla visione di questo allenatore. Ed un livello di gioco di cui si parla in tutto il mondo. Se questo non vuol dire attingere il massimo dal proprio organico, beh, ditecelo voi cosa significhi.

Secondo posto da conquistare

La stagione, alla luce di quanto accaduto, sarebbe da leggere positivamente in caso di qualificazione alla prossima Champions League, pur dalla porta secondaria del playoff. Con il secondo posto – e dunque con l’accesso diretto alla massima competizione internazionale per club – diventerebbe una grande stagione: la conferma dello splendido risultato ottenuto l’anno scorso, pur senza Higuain e le peripezie conseguentemente vissute, sarebbe il biglietto da visita più credibile per il futuro. La continuità del presente eleggerebbe il Napoli come unica reale e tangibile anti-Juventus: a quel punto, anche per la legge dei grandi numeri, la struttura raggiunta dal club di De Laurentiis consentirebbe (ma di fatto già lo consente) di accarezzare il grande sogno. Toccherà però operare il sorpasso sulla Roma di Spalletti: due punti di distanza, tre se si valuta il vantaggio negli scontri diretti che favorisce i giallorossi, un sentiero assolutamente colmabile da un finale di stagione all’altezza delle proprie ambizioni. Il Napoli deve sentirsi all’altezza di questo finale: ancor più che per il suo futuro, per rendere giustizia al suo presente.

https://www.youtube.com/watch?v=gg-zD9adb78