Mondiale per Club
Palmeiras Botafogo: le tre cose che non hai notato della partita
Ecco le tre curiosità sulla sfida delle ore 18:00, Palmeiras Botafogo: match valido per gli ottavi di finale del Mondiale per Club
Al di là del risultato, fissato da una prodezza di Paulinho ai supplementari, e delle parate che hanno tenuto in bilico il match, la sfida tra Palmeiras e Botafogo è stata una battaglia ricca di episodi, tensioni e dettagli passati sottotraccia. Una gara vinta dal Verdão di nervi e di classe, ma che ha raccontato storie che vanno oltre il tabellino finale. Ecco tre momenti che potrebbero esservi sfuggiti.
1. La disperazione di John Victor: la rabbia dell’eroe beffato Tutti hanno visto le parate decisive di John Victor. Il portiere del Botafogo è stato un gigante, un muro che ha respinto i tentativi di Rios, Mauricio ed Estevão, tenendo in vita una squadra spesso in balia dell’avversario. Ma quello che le telecamere hanno solo fugacemente inquadrato è la sua reazione dopo il gol subito al 99′. Non è stata una semplice delusione. Mentre Paulinho esultava, John, l’eroe della serata, si è avvicinato alla sua porta e in un gesto di pura frustrazione ha preso a testate la sua borraccia. Un’immagine teatrale e potente, che racchiude tutto il dramma sportivo di un portiere autore di una prestazione mostruosa, ma beffato da un tiro deviato. In quel gesto c’era tutta la rabbia per una resistenza quasi perfetta, vanificata all’ultimo.
2. La partita “extra” di Estevão: gol annullato e giallo… dalla panchina La stella nascente del Palmeiras, Estevão, è stato una spina nel fianco per la difesa del Botafogo. Ha segnato un gol a inizio ripresa, subito annullato per un fuorigioco millimetrico. Ha creato scompiglio con le sue accelerazioni e i suoi dribbling. Ma la sua partita non è finita al momento della sostituzione. Seduto in panchina, durante la tensione dei tempi supplementari, è riuscito a rendersi protagonista di un episodio tanto curioso quanto raro: ha ricevuto un cartellino giallo per non indossare la pettorina. La cosa più surreale? Ha accettato la sanzione con un sorriso, quasi divertito. Un piccolo dettaglio che racconta l’esuberanza di un talento che riesce a far parlare di sé anche quando non è più in campo.
3. La strategia del fallo: una differenza abissale Alla fine dei 90 minuti, il dato sui falli commessi era impietoso e raccontava due approcci tattici opposti: 17 per il Botafogo, appena 9 per il Palmeiras. Quella del Fogão è stata una scelta chiara, quasi una strategia per spezzare il ritmo superiore del Palmeiras. Un’aggressività iniziata dopo appena 200 secondi, con l’intervento a forbice di Barboza su Rios, e proseguita per tutta la gara, come dimostra anche il plateale giallo ad Alex Telles, colpevole di aver protestato in maniera esagerata con l’assistente. Il Palmeiras, al contrario, ha subito il gioco duro senza cadere nelle provocazioni (fatta eccezione per l’ingenuità finale di Gomez), cercando di vincere la partita con il gioco. Alla fine, la qualità ha avuto la meglio sulla “guerra di logoramento”.
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