Parma, Guidolin: "A Napoli con coraggio" - Calcio News 24
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2009

Parma, Guidolin: “A Napoli con coraggio”

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Questa la conferenza stampa dell’allenatore del Parma, Francesco Guidolin, come riportata dal sito web ufficiale del Parma:

In questi giorni tutti i giocatori dicono di voler rimanere al Parma. E’ merito suo, cosa ne pensa?
“Credo che sia merito loro. Sono ragazzi che stanno studiando per diventare giocatori importanti. E’ merito loro perchè insieme hanno costruito un gruppo solidale e coeso. Vivere in un gruppo così è un piacere. Credo che vorrebbero mantenere questa sintonia nel futuro. Quando sono stati chiamati in causa hanno risposto, si trovano bene e vorrebbero rimanere. Le conquiste e i progressi li hanno fatti loro”.

Quest’hanno ha dovuto lavorare molto sul turnover a causa degli infortuni. Le cose sono andate bene, anche questo è un suo merito…
“Sul turnover posso dire d’aver fattosentire tutti importanti. Non mi sono mai lamentato delle assenze e non ho mai fatto pesare la cosa allo spogliatoio”.

Il Parma pare molto attivo sul mercato. Lei ha dato qualche suggerimento per qualche giocatore?
“Sì, parliamo con continuità  e ci confrontiamo con i dirigenti di futuro. Parliamo di giocatori del domani e confrontiamo le esperienze”.

Domani una gara difficile perchè il Napoli in casa non regala niente.
“Sì, il presente ci avvicina ad una partita difficile con una squadra forte che ha investito molto per diventarlo. Ha alcuni giocatori di grande livello, sta facendo un campionato importante grazie ad una bella rimonta che continua. Sarà  dura perchè la squadra è forte e ben allenata. L’ambiente ci crede e molto spesso il pubblico è il dodicesimo uomo in campo. Dobbiamo giocare con molta determinazione e coraggio”.

Paci non sarà  della partita?
“Verrà  con noi, come Dzemaili, poi deciderò domani”.

Una partita come quella di domani, in un periodo positivo come il vostro, cosa vi potrà  dare?
“Tantissimo se noi riusciremo a fare risultato. Avremo altro entusiamo e morale, oltre che più punti in classifica. Il fatto che sia una partita difficile renderà  un eventuale risultato ancora più importante”.

Potremmo vedere un Parma aggressivo?
“L’idea è sempre quella di essere propositivi, ma poi si incontrano anche avversari che non te lo permettono”.

Potremmo rivedere il 4-2-4?
“Chi lo sa…”

Considera la gara col Napoli un ultimo appello per l’Europa League?
“Non ci sto pensando molto. La considero una partita di grande prestigio da giocare quando la stagione sta per finire. E’ tanto che non torno a Napoli, uno stadio infuocato e pieno di entusiamo. Sarà  dura, ma il Parma si giocherà  prestigio oltre che la possibilità  di rimanere attaccati al treno dell’Europa. Oggi i giornali avrebbero potuto fare uno sforzo ed includere nella corsa all’Europa anche le squadre sotto i 45 punti, come lo noi. Non credo ci siamo molta differenza di possibilità  tra chi ha 45 punti e chi ne ha 43. Non possiamo negare alla nostra gente che la cosa sia difficile. Vedremo partita dopo partita cosa riusciremo a fare”.

Ci può dare un giudizio sulla vicenda Calciopoli?
“Non ho seguito molto queste ultime vicende. Ritengo che se ci sono fatti nuovi debbano emergere e debba essere fatta chiarezza. La chiarezza è la cosa più bella a cui una persona possa aspirare di avere. Oltre al rispetto delle regole. Deve essere restituita alla gente la verità “.

Lei è nel calcio che conta da molti anni, si è reso conto in passato di qualcosa che non andava?
“Ne ho vissuto molte esperienze, ma ho sempre pensato che il calcio fosse pulito. Posso aver pensato ad una sorta di sudditanza psicologica, che è un qualcosa di molto umano. Tutti possiamo dire d’aver provato una sudditanza psicologica difronte a qualche persona o avvenimento. A parte questo ho sempre pensato che sfortuna e fortuna non dipendano da un giudice, ma dalle squadre e dalle persone”.

Lo sport italiano è sempre stato colpito da questo tipo di eventi. E’ così anche nel ciclismo. Secondo lei è proprio una questione di mentalità ?
“Credo dipenda dalla nostra storia. Siamo una Nazione ancora molto giovane e prima di essere una Nazione abbiamo provato a fregarci l’uno con l’atro per secoli. siamo stati invasi e dominati e abbiamo sviluppato l’arte di arrangiarci. La cosa dipende dalla nostra storia, fatta di lotte di campanile, di feudo contro feudo e così via. Fatichiamo ancora a sentirci una Nazione. La nostra mentalità  e la nostra cultura sono fatte così. Lo sostengo da sempre, dovremmo cambiare ed essere diversi. Pensando alle generazioni future dobbiamo cercare di costruire una società  migliore. Detto questo ritengo che nello sport ad altissimo livello, anche altri popoli si sono resi protagonisti di vicende poco chiare”.

Le continue dediche di Bojinov a Mourinho la infastidiscono? Che idea si è fatto?
“No, perchè dovrei infastidirmi? Non c’è nessun problema”.