2012
Pescara, Stroppa: “Troppa negatività sulla squadra”
PESCARA STROPPA – Alza la voce Stroppa, che alla ripresa degli allenamenti è apparso piuttosto tirato: «Se non faccio giocare Celik mi criticate, se lo mando in campo fate lo stesso. E’ vero sono un po’ nervoso perché vedo in questo ambiente troppa negatività. Noi dobbiamo soffrire e lo sappiamo, ma dobbiamo farlo tutti insieme sennò si fa dura», le parole, riportate dal Corriere dello Sport, del tecnico del Pescara, che ha proseguito: «Sembra che ci sia sempre un processo al sottoscritto perché fa giocare tizio invece di caio. Mi criticano sia se non faccio giocare Celik sia se lo faccio giocare. Figuriamoci se avessi fatto giocare Bjarnason. Spero che quando giocherà Bjarnason le cose andranno bene così diranno che sono un fenomeno. Al gol della Lazio siamo spariti. Tutto quello che avevamo preparato è svanito. Non vedo però motivi per preoccuparsi perché stiamo facendo bene e questo l’ho ripetuto anche oggi alla squadra. Ci sono ragazzi giovani. La pressione della partita con la Lazio è stata grande. Al primo momento di difficoltà non cè stata la reazione per problemi di testa, ma dico anche che non dobbiamo dimenticare che abbiamo 7 punti e 7 squadre dietro di noi. Per questo dico che dobbiamo continuare così».
Il tecnico adriatico ha poi parlato dei singoli: «Quintero è bravo, ma a Cagliari non aveva fatto bene e aveva anche qualche problema fisico per cui ho deciso di non farlo giocare dall’inizio. Blasi l’avevo visto bene a Cagliari. Speravo in una gestione di palla diversa. Poi è stato ammonito e quindi l’ho cambiato. Il Weiss di Cagliari è un giocatore importante, ma era squalificato. Io cerco sempre di mettere in campo la squadra migliore. Su Vukusic devo dire che noi ci alleniamo, preparando attacchi con cinque, sei uomini. Poi però spesso in partita non riusciamo a mettere in pratica tutto questo. Il ragazzo va aiutato e va assistito».
La prossima sfida con l’Udinese è lontana, ma bisognerà delineare nuove strategie: «Le assenze ci sono. E’ però inutile parlarne. La sosta non so se possa rappresentare un vantaggio. Io dico solo che ho lasciato i ragazzi domenica scorsa che correvano a tremila allora e li ho ritrovati oggi (ieri ndr) con la stessa voglia di correre e lavorare. Io credo che la forza della squadra sia il gruppo. Se noi andiamo a vedere le rose degli altri club non potremmo nemmeno presentarci in campo. Per questo dobbiamo lavorare in modo corale per mettere in difficoltà tutte le avversarie».