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Preziosi – Fondazione Genoa, accordo last-minute?

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Il presidente del Genoa Enrico Preziosi ha convocato per la prossima settimana un’assemblea dei soci del club rossoblù, il cui obiettivo è un aumento di capitale che metta fuori dai giochi la Fondazione Genoa: mossa in vista di una cessione?

Preziosi – Fondazione Genoa: accordo last-minute? 21 gennaio

Aggiornamenti sul fronte Fondazione Genoa. Oggi alle ore 16.30 è in programma l’assemblea straordinaria del club ligure, che potrebbe servire al presidente Enrico Preziosi per autorizzare un aumento di capitale di 10-12 milioni di euro. Come riporta Il Secolo XIX, tale operazione metterebbe fuorigioco con ogni probabilità Fondazione Genoa, che non avrebbe possibilità di reperire i 2,5 milioni di euro necessari. Potrebbe però esserci una svolta in ‘Zona Cesarini’, con un accordo tra gentiluomini: Preziosi non vuole fare uno sgarbo al sodalizio, sebbene le trattative procedano a rilento. Nelle prossime ore la diplomazia potrebbe risolvere la situazione, con un salvagente: o la cessione delle azioni a Fingiochi o una sorta di finanziamento di sostegno con effetti a livello fiscale da parte della proprietà Preziosi alla Fondazione. Attesi aggiornamenti.

Enrico Preziosi ha convocato per sabato prossimo una riunione fra i soci del Genoa. Fin qui nulla di strano. Se non fosse per il fatto che è la prima volta che il numero uno rossoblù convoca una riunione straordinaria: l’obiettivo è un aumento di capitale che possa, per dirla in parole povere, mettere alla porta la Fondazione Genoa, che detiene parte delle azioni del club e che Preziosi vorrebbe eliminare per poter tornare ad avere pieno controllo del pacchetto azionario del Grifone. Ma andiamo con ordine: la Fondazione Genoa era nata dagli sforzi dell’Avvocato D’Angelo, che aveva sottoposto a Preziosi l’idea nel momento successivo allo scandalo-combine in Genoa – Venezia. Inizialmente, le cose erano andate bene, ma già dopo qualche tempo si era pensato – 10 anni fa – di riportare le azioni della Fondazione nelle mani del presidente rossoblù, senza mai dare un seguito concreto all’intenzione. La Fondazione tenne così la sua quota e il dialogo col presidente si spense col tempo. Ora, la fretta di Preziosi nel volersi riprendere quel 25% circa di azioni, secondo quanto riportato dell’edizione genovese de La Repubblica, potrebbe essere data dall’esigenza di presentare ad un possibile acquirente un pacchetto azionario il più completo possibile, tralasciando i piccoli azionisti. Trattare con una sola persona anziché con due, tre o più, faciliterebbe di certo le trattative per chi è interessato a comprare. Potrebbe per esempio facilitare la trattativa con Andrea Bonomi, leader di Artsana – proprietario, fra gli altri, di Chicco e Prenatal – dotato di grande disponibilità economica, anche se dall’entourage del diretto interessato arrivano smentite. Di certo qualcosa bolle in pentola, ne potremo sapere di più fra una settimana precisa.