2016
Primavera, la Roma di Ponce conquista lo Scudetto: a Trigoria interrotta un’attesa lunga cinque anni
Giallorossi in trionfo, la Juventus si arrende
Sabato sera il «Mapei Stadium» di Reggio Emilia si è colorato di giallorosso, la Roma Primavera ha superato in finale i pari categoria della Juventus. La squadra capitolina ha così ottenuto l’ottavo Scudetto della sua storia, titolo che mancava in bacheca dalla stagione 2010/2011. I ragazzi di mister De Rossi chiudono nel migliore dei modi un campionato che li ha visti dominare, dall’inizio alla fine, su ogni campo. Rimandano invece l’appuntamento per il decimo anno consecutivo i bianconeri, a Vinovo l’ultima gioia è arrivata solo nel 2006. Ma la formazione allenata dal tecnico Grosso non ha nulla da recriminarsi, se non la mancata dose di fortuna negli appuntamenti più importanti del proprio cammino. Oltre la gara dello scorso weekend, va ricordata infatti la sconfitta in finale di Coppa Italia contro l’Inter.
IL RACCONTO DEL MATCH – Nessun’altra coppia di squadre avrebbe meritato di arrivare a questo appuntamento, Roma-Juventus è senza dubbio la finale più giusta. I primi minuti di gioco sono tutti a favore dei giallorossi, Di Livio e Ponce mettono i brividi all’estremo difensore piemontese Audero. La partita cambia al 36’, quando Kastanos realizza il vantaggio dal dischetto, eseguendo perfettamente l’estrema punizione procurata dal compagno Lirola. Prima di andare al riposo la Juve ha l’occasione del raddoppio, la traversa però nega l’esultanza a Zappa. Il match da qui rivolta totalmente la sua impronta perché, a soli due minuti dall’inizio del secondo tempo, la Roma rimette tutto in parità con Ponce che sfrutta una disattenzione degli avversari su azione di calcio d’angolo. La Roma prende coraggio e con Ndoj va vicino al raddoppio. Raddoppio che arriva al minuto 89, l’arbitro però annulla il gol per un presunto fuorigioco. Si va ai supplementari, ma non succedere praticamente nulla, sono la paura e la stanchezza a farla da padrone. La lotteria dei calci di rigore punisce i bianconeri, decisivi gli errori di Favilli e Vadalà, a mandare al cielo il popolo giallorosso ci pensa Grossi.
IL PROTAGONISTA DEL CAMPIONATO – Per distacco, colui che avrebbe meritato più di ogni altro la palma di miglior giocatore della stagione sarebbe stato Umar Sadiq. La gomitata però, ingenuità commessa durante il derby contro la Lazio e costata ben 6 mesi di squalifica, ha rovinato quanto buono di fatto fino a quel momento. I gol con la Primavera e le ottime prestazioni con la prima squadra sono passati in secondo piano. La scelta allora ricade su Ezequiel Ponce, attaccante centrale classe ’97. Grazie alla sua forza fisica e alle grandi doti nel dribbling, in Argentina è già stato considerato il nuovo Carlos Tevez. Prima di sbarcare in Italia infatti, il gioiello romanista ha lasciato la sua impronta in patria realizzando all’età di 16 anni il primo gol in campionato (il più giovane nella storia a segnare in Primera Division albiceleste). Nella stagione appena trascorsa è stato falcidiato da una grave lesione al legamento del ginocchio, ma nelle poche presenze è riuscito a dimostrare tutto il suo valore. Dieci reti in undici apparizioni, recita così il suo bottino fra Uefa Youth League, girone Primavera e final eight Scudetto. Il suo apporto è stato fondamentale soprattutto nelle fasi finali giocate in Emilia Romagna dove ha realizzato tre marcature, una più importante dell’altra: il vantaggio nel 2-0 ai quarti contro la Virtus Entella, il 3-3 decisivo in semifinale con l’Inter (battuta poi ai rigori) e il pareggio 1-1 contro la Juventus nello scontro finale. La Roma ha un fenomeno in casa, lo ha valutato 4 milioni di euro. Il neopromosso Crotone e gli spagnoli dello Sporting Gijon lo avrebbero già chiesto in prestito nella prossima stagione. La società della Capitale potrebbe anche decidere di trattenerlo e farlo crescere coi propri campioni a Trigoria. Sarebbe un premio più che meritato, lo Scudetto Primavera è anche merito del ragazzo cresciuto sulle rive del Paranà.