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Garrone: «Riquelme – Sampdoria, era quasi fatta»

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riquelme boca juniors

Riquelme – Sampdoria, la storia mai svelata (fino ad oggi): l’ex presidente blucerchiato Edoardo Garrone racconta un retroscena di calciomercato di qualche anno fa riguardante il possibile approdo, poi saltato, dell’argentino a Genova

Sliding doors: quando la Sampdoria poteva prendere Juan Romanl Riquelme, ritenuto da molti e per molto tempo il calciatore erede di Diego Armando Maradona, di certo uno dei più grandi talenti (spesso inespresso) della propria generazione. A raccontare come poteva andare (e non è andata) l’ex presidente blucerchiato Edoardo Garrone, intervistato ieri dai microfoni dell’emittende ligure Telenord: «Ci fu la possibilità di portare Riquelme alla Sampdoria, ma poi alla fine non se ne fece niente per questioni di carattere burocratico – racconta l’ex numero sampdoriano, che ha poi ceduto il comando ormai circa tre anni fa a Massimo Ferrero . All’epoca Riquelme era in fase discendente di carriera, ma era comunque un campione». Il periodo cui probabilmente Garrone fa cenno è quello compreso tra il 2013 ed il 2014, quando Riquelme giocava nel Boca Juniors. Tra le altre cose Edoardo Garrone, che aveva ereditato nel febbraio 2013 la Sampdoria da suo padre Riccardo, morto qualche giorno prima, ha parlato anche della sua (breve) esperienza alla guida del club: «Non sono pentito di aver venduto la Sampdoria, penso di aver fatto anzi la giusta scelta. Certo, il cuore è un altro discorso: sono sampdoriano e lo sarò sempre. Sono stato presidente due anni ed ho fatto di tutto per riportarla in Serie A, ho passato dei periodi di tensione con delle parti, ma non parlo dei tifosi: mi è mancato il calore di cui avevo bisogno. Avevamo un progetto per lo stadio, ma non se ne è fatto nulla: Genova è una città che ha paura ad investire. A Ferrero abbiamo lasciato una società sana e lui ha saputo modernizzarla. La Sampdoria di oggi genera ricchezza, ci sono ancora alcuni buchi coperti dalla famiglia Garrone, ma seguendo accordi ed impegni presi con Ferrero e su cui lui non ha mai sgarrato».