2015
Lunghi giorni senza Pjanic
Roma attesa da un mini tour de force: quanto e come pesa lassenza di Miralem Pjanic?
Il faro si spegne. Almeno momentaneamente: Miralem Pjanic ha accusato una lesione muscolare di primo grado al polpaccio destro mentre impegnato con la sua Bosnia nelle qualificazioni ad Euro 2016 e resterà ai box per almeno due settimane. O poco più, quanto bastano comunque per non averlo a disposizione nella sfida clou con il Barcellona: la prima Roma di Champions League scenderà in campo priva del suo uomo migliore.
CALENDARIO – Prima di tutto i fatti: la Roma nel suo immediato futuro si ritroverà ad affrontare in ordine: Frosinone in trasferta, Barcellona all’Olimpico, Sassuolo ancora in casa, Sampdoria in quel di Genova e Carpi tra le sue mura amiche. Il tutto in quattordici giorni considerando il turno infrasettimanale inerente alla quinta giornata di campionato: impegni ravvicinati che solitamente è opportuno affrontare con tutte le cartucce a disposizione. Se oggettivamente poco preoccupa la trasferta del Matusa – l’organico del Frosinone non sembra attrezzato per le dotazioni della massima serie – la vicenda si complica enormemente dal Barcellona in poi: poco da dire sui mostruosi catalani che non sia già stato pronunciato, Sassuolo e Sampdoria sono due tappe alquanto spinose prima di approdare all’evento finale di questo mini tour de force, ossia all’Olimpico contro un Carpi modesto proprio quanto l’altra neopromossa laziale.
PERCHE’ L’ASSENZA DI PJANIC CONTA PIU’ DELLE ALTRE – Prendiamo in esame l’ultima gara disputata dalla Roma: netto il predominio territoriale mostrato contro una Juventus in piena transizione da quel che è stato a quel che sarà, eppure i giallorossi non erano riusciti a sbloccare una gara stranamente indirizzata sullo 0-0. Ci ha pensato un’autentica magia di Pjanic a sparigliare le carte e di fatto aprire la via del successo agli uomini di Garcia: tradotto, il bosniaco è innanzitutto l’uomo della soluzione alternativa. Quella a gioco fermo, quella che hanno pochi, quella di cui hai bisogno quando magari stai dominando ma non trovi la via del gol o in circostanze in cui il gioco latita e di arrivare con cognizione di causa nei pressi dell’area avversaria nessuno ne vuole sapere.
SUL PIANO TATTICO – Intorno a lui si corre, è lui però l’uomo del ragionamento: quando si accende il genio di Pjanic la Roma va, quando il talento del bosniaco latita nelle sue manifestazioni la squadra arranca. Tra il nero ed il bianco c’è però un mondo nel mezzo e queste sfumature sono quelle in cui il fuoriclasse slavo deve migliorare: non uscire dalla partita, ma restarci dentro anche nelle giornate meno ispirate. E’ questo il percorso di definitiva maturazione che Miralem Pjanic sembra aver imboccato: la Roma in tal senso non ha un sostituto. Perché? La risposta è semplice: è già tanto averne uno. Due Pjanic è roba da Barcellona, restiamo con i piedi per terra e proviamo ad anticipare il vestito di una Roma priva del suo centrocampista: o più squilibrata verso l’attacco – se ad esempio l’idea sarà quella di sostituirlo con Totti in una sorta di intrigante quanto insidioso all-in, per intenderci non praticabile contro il Barcellona – o con una sostituzione nel ruolo. In tal caso cala il tasso tecnico e probabilmente cresce quello atletico: una Roma più muscolare e con meno idee. Lunghi giorni senza Pjanic.