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La vittoria a tutto campo della Roma, senza schema

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Con un macigno nel cuore è ora di tornare a parlare anche di calcio giocato e di quel che è stato della ventisettesima giornata di campionato: la Roma sbanca il San Paolo

Con quel senso di vuoto e tristezza che la tragedia di Davide Astori tuttora arreca nel cuore di chi vi scrive, si cerca la lucidità per raccontare quel frammento disputato del ventisettesimo turno di campionato. Un assaggio sì, ma di cruciale rilevanza per l’equilibrio dell’altissima classifica: la discussa vittoria della Juventus sul campo della Lazio va ad abbinarsi al colpo della Roma, abile ad espugnare un San Paolo già scosso dall’epilogo della precedente gara. Napoli battuto ed ora potenzialmente secondo, qualora i bianconeri dovessero avere la meglio nella gara da recuperare con l’Atalanta di Gasperini. Sconfitto per la seconda volta in campionato e per la seconda volta tra le proprie mura. Nell’ultimo caso da una Roma che ha avuto l’enorme ed insospettabile merito di accettare la sfida.

Il colpo della Roma al San Paolo

Sì, la Roma ha accettato la sfida. Ha sfidato il Napoli, adagiandosi sul suo calcio e rispondendo colpo su colpo. Ha seguito i partenopei a tutto campo, li ha rincorsi ed ha ribattuto pezzo su pezzo, azione dopo azione, tiro dopo tiro. Ha corso a perdifiato senza pensare ad un perimetro, perdendosi volutamente nella grandezza del campo. Ha accettato gli uno contro uno, i due contro due, si è fatta andare bene tutto ed ha risposto con la stessa merce del Napoli. Allargando il gioco e le dimensioni del prato, cercando la profondità sugli esterni non appena recuperava il pallone, praticando addirittura la modalità del palleggio prolungato. Nainggolan e persino De Rossi a tutto campo, Under e Perotti pronti a trasformare in men che si dica un’azione da passiva ad attiva. Ha fatto il Napoli ma senza risultarne una copia sbiadita: ha scelto con coscienza di affrontarlo con gli argomenti che lo hanno reso grande, uscendo dalla logica restrittiva dello schema e riversandosi nelle praterie come se non ci fosse un domani.

Cortocircuito Napoli

Così il Napoli ci ha compreso poco ed ha finito per andare in cortocircuito. Non è venuto meno sul piano della proposta offensiva: ha creato tanto e solo i prevedibili prodigi di Alisson hanno evitato alla Roma un passivo maggiore di due reti. Che già si per sé non sono poche. Quello che invece ha sofferto clamorosamente più di quanto aveva abituato in quest’annata è sul piano difensivo: la Roma a tutto campo ha fatto perdere le dimensioni al Napoli, letteralmente smarrito nel legame tra le sue linee. Lo racconta con chiarezza il numero di occasioni concesse all’avversario: sette nitide, dieci nel complesso. Statistiche che non aderiscono a quelle abituali mostrate dal Napoli nella stagione 2017-18. Il resto lo ha fatto un contraccolpo psicologico piuttosto evidente: in una lotta scudetto così accesa e che inevitabilmente si contende sui dettagli, conoscere le modalità dell’esito della sfida tra Lazio e Juventus non ha certo liberato la mente dei calciatori partenopei. Che per natura non devono e non possono pensare troppo: intendiamoci, il salto di qualità sotto il profilo della tenuta psicologica è arrivato e le dimostrazioni in tal senso sono innumerevoli, ma il Napoli non ha quel pregresso vincente che vanta la Juventus e che ti consente di gestire con maggiore consapevolezza determinati contesti. La banda Sarri sta compensando alla grande con altri argomenti, ma una volta può anche girare male: il problema è che ai bianconeri, anche quando non va per il verso giusto, alla fine i conti tornano.

Sfida Napoli

Ed è su questo che dovrà inevitabilmente lavorare Sarri: convincere il gruppo che il sogno sia raggiungibile. Che lo scudetto resta alla portata nonostante un avversario che non molla un centimetro. Il Napoli lo deve al miracolo che sta concretizzando nell’arco della stagione: una competizione contro una squadra – senza che tiriamo fuori tutti i parametri economici – decisamente più dotata e strutturata sotto il profilo della profondità delle scelte. I campani non possono fallire sotto questo aspetto: c’è il tempo per raccogliere i cocci della delusione di questo turno di campionato e guardare avanti, una settimana piena di lavoro per preparare al meglio ogni dettaglio e trovare la riscossa nella sfida di San Siro sul campo dell’Inter. L’occasione ideale per palesare una dimostrazione di forza e lanciare il chiaro segnale alla Juventus: non è cambiato nulla, si è trattato soltanto di una battuta d’arresto.  Sarebbe stato qualcosa di difficilmente ipotizzabile fino allo scorso anno, oggi invece il Napoli – grazie al meticoloso lavoro che Maurizio Sarri ha effettuato anche sotto questo profilo – può rispondere e reagire con una prova di forza che lasci inalterati gli equilibri.

Sfida Roma

Dal canto suo la Roma si è rilanciata con forza in chiave di qualificazione alla prossima Champions League: nel caso giallorosso l’esame è di diversa natura rispetto a quello del Napoli e del resto lo racconta il divario in classifica. Per gli uomini di Eusebio Di Francesco la grande sfida è quella della continuità: in termini di rendimento nel corso della gara e sul medio termine della stagione. La Roma deve mettere a posto i suoi alti e bassi, altrimenti rischia di raccogliere risultati non in linea con i suoi valori: un organico certamente più valido di quanto la squadra sia riuscita a mostrare finora sul campo. Una lotta scudetto di fatto mai nata, un ottavo di Champions League da aggiustare dopo gli sbandamenti mostrati in terra ucraina nella gara d’andata. In passato è accaduto spesso che la Roma limitasse tali exploit alla dimensione – appunto – di meri exploit, la sfida oggi è quella di trasformare gli elementi incoraggianti raccolti al San Paolo in nuova verve per un finale di stagione che può ancora raccontare tanto.