Sacchi: «L'Italia ha vinto sapendo soffrire, ora torniamo al collettivo»
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Sacchi: «L’Italia ha vinto sapendo soffrire, ora torniamo al collettivo»

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L’analisi di Arrigo Sacchi a 48 ore dal passaggio del turno: l’Italia ha saputo soffrire, ma ora deve ricompattarsi

Arrigo Sacchi, sulle colonne della Gazzetta dello Sport, ha commentato il passaggio del turno dell’Italia contro l’Austria, sottolineando come ora sia importante per Mancini ritrovare la compattezza mostrata nelle prime uscite dell’Europeo.

«La Nazionale ha dimostrato carattere ma ora deve ritornare a essere lo splendido collettivo dove tutti gli undici si muovono all’unisono, avanti e indietro, collegati da un filo invisibile che è il gioco. Se vorremo continuare a sognare urge ritornare a essere un collettivo perché uno per uno fa sempre uno, mentre uno per dieci fa sempre dieci. Ricordando che la copertura degli spazi, le distanze giuste, i tempi delle giocate, i sincronismi, gli smarcamenti e il pressing sono propedeutici per la vittoria».

Inoltre, Sacchi ha espresso il suo giudizio sui giocatori azzurri, in particolare: «Bonucci: più coraggio, la linea difensiva dovrebbe salire fino a metà campo e velocemente. Barella: perde serenità e idee, discutendo con l’arbitro. Occorre più etica. Immobile: generoso come sempre, sfortunato sul palo colpito. Pessina: ottimo per idee, collaborazione e intelligenza. Locatelli: un centrocampista mai dovrebbe camminare, è entrato blando. Chiesa: gol da campione, i mezzi ci sono, dovrebbe migliorare l’attenzione e le idee. Belotti: in miglioramento, generoso, ha lottato come un leone».