Sacchi: "Nel calcio non contano solo i soldi" - Calcio News 24
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2009

Sacchi: “Nel calcio non contano solo i soldi”

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Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, l’ex c.t. della Nazionale, Arrigo Sacchi, cerca di spiegare i perchè della crisi del calcio italiano in Europa, ed ammette che al momento, l’unica squadra che può “salvare” l’Italia è l’Inter: “La Champions ci boccia. Non ci resta che l’Inter per salvare l’onore e forse i quattro posti nella più importante competizione. Bayern e Manchester United erano più forti e hanno vinto. La generosa Fiorentina nulla ha potuto contro i tedeschi che allineavano ben nove nazionali. Il collettivo dei viola non ha pareggiato il gap individuale che li distanziava dai rivali. La causa principale è da ricercarsi in un’organizzazione e conoscenze difensive ancora inadeguate (tempistica del pressing e problemi di posizionamento e collegamento tra i reparti) però gli uomini di Prandelli escono con dignità  e con prospettive interessanti per il futuro. Il Milan contro i fortissimi Red Devils è stato in partita solo nei primi 30 minuti di San Siro. La troppa differenza di intensità , velocità , ritmo e movimento collettivo ha avvilito i rossoneri ed esaltato Rooney (fenomenale) e compagni. Credo che agli uomini di Leo non si possa imputare nulla. Il compito era per loro proibitivo, visti anche gli infortuni di Nesta e Pato”.

Tuttavia, contrariamente a quanto sostenuto dall’a.d. del Milan, Adriano Galliani, i motivi per questa crisi non sono da ricondursi ai problemi economici dei club: “Generalmente è vero, però non bisogna dimenticare che hanno vinto anche squadre dai bilanci modesti (Psv, Ajax, Porto) e che il Lione ha eliminato il Real dopo avergli ceduto Benzema ed incassato 35 milioni “? poi l’ex ct prosegue – Inoltre, ricordiamoci che Inter, Milan, Juventus e Roma sostengono dei costi di lavoro superiori a quasi tutte le altre squadre nel mondo. E se i fatturati non sono aumentati è stato anche perchè si è puntato prevalentemente sulle televisioni e sul mecenatismo”.

Parlando poi della Serie A paragonata agli altri campionati europei, Sacchi analizza: “In Inghilterra, in Spagna, Germania etc. le entrate sono generate al 30-33% da ciascuna di queste voci: televisione, merchandising e biglietti. Se invece di spendere solo soldi per i calciatori si fossero migliorate le strutture rendendole confortevoli e di proprietà , oggi i fatturati sarebbero diversi. Quando il Milan acquistò Gullit, la multinazionale Philips costruì con quei soldi una tribuna coperta. Quanti club italiani hanno operato in modo analogo? Se vi sono meno soldi bisogna migliorare le idee, l’organizzazione e la pianificazione. Per esempio non è stata una buona idea, una decina di anni fa, abbandonare o trascurare i settori giovanili, depauperando un patrimonio culturale sportivo e storico. Si confidò solo sulla potenza economica e si trascurò di costruirci i campioni in casa”.