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Bilanci Serie A: si spende tanto, ricavi troppo bassi

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higuain juventus

I calciatori guadagnano troppo o a sufficienza? Dipende dai ricavi delle società, che fra diritti Tv, merchandising e sponsors si trovano a dover quadrare i bilanci per evitare il fallimento.

L’estate bollente del calciomercato, con gli acquisti del PSG che ha portato sotto la Torre Eiffel in sequenza Neymar ed Mbappé per circa 400 milioni di euro in totale, oltre a pagargli ingaggi extra-lusso, ha acceso le discussioni sulle spese folli a cui i presidenti dei Top Clubs europei ormai sembrano non badare più.

L’analisi effettuata da KPMG Football Benchmark, nota società di revisione contabile a livello mondiale, ed esperta nel vivisezionare i bilanci delle squadre di calcio, ha voluto mettere a confronto sotto il punto di vista finanziario i cinque tornei d’Europa più importanti, ovvero Premier League, Liga Spagnola, Bundesliga, Ligue 1 ed ovviamente la nostra Serie A.

Lo studio, basato sull’analisi dei bilanci delle ultime cinque stagioni, a partire dal 2011-12, ha messo in evidenza un punto fondamentale: tutti e cinque i tornei più importanti hanno aumentato sia i ricavi che i costi del personale (ingaggi allenatori e calciatori), ma i l’incremento in percentuale dei guadagni dei clubs sono stati maggiori rispetto alle spese sostenute.

Bilanci Serie A: confronto con Resto d’Europa impietoso


analisi di bilancio dei cinque tornei più importanti in Europa

Il torneo che ha visto aumentare in misura maggiore i ricavi rispetto ai costi è la Premier League, dove gli introiti, ovvero merchandising, diritti tv, sponsors, premi vari, si sono impennati del 76% mentre le spese sono salite del 56%. La motivazione? Senza dubbio il super contratto siglato dalla lega inglese per la cessione dei diritti tv del campionato.

La Serie A italiana, sebbene a livello di bilanci presenti una situazione ancora sopportabile, è al limite: se i ricavi sono aumentati del 17% in cinque anni, i costi hanno visto un’impennata del 16%, una risicata differenza del +1% che fa certamente  dormire tranquilli e rende il prossimo accordo per la cessione dei diritti televisivi il punto centrale per equilibrare la situazione economica del calcio italiano.

 

Passando all’analisi degli 11 Top Clubs d’Europa, i conti del PSG non potevano non balzare agli occhi. Se i costi sono saliti del 129%, più che raddoppiati in appena cinque stagioni, i ricavi sono saliti del +134%, un aumento notevole se si pensa che il club parigino, pur avendo sempre partecipato alla Champions League, non è ancora riuscito ad aggiudicarsi la prestigiosa competizione.

La Juventus prosegue nella sua politica di controllo dei costi con esito positivo, come appare dai dati. Se vincere sei scudetti consecutivi ed arrivare a due finali di Champions ha costretto la dirigenza bianconera ad aumentare le spese (+48%), le casse juventine si sono rafforzate, merito soprattutto dei premi che la competizione dell’UEFA spartisce ad ogni edizione, tanto che i ricavi hanno segnato un +75%

Le vittorie comunque costano caro. Lo dimostrano Barcellona e Real Madrid, le vincitrici della CL negli ultimi tre anni. Entrambe registrano un aumento dei costi decisamente superiore agli introiti nel quinquennio analizzato ma, nonostante tutto, gli analisti di KPMG ritengono la redditività non sia stata alterata dallo scompenso.

Lo studio infatti, per concludere, dimostra che i principali campionati europei, così come i club più importanti, sono al momento in grado di sopportare il costante aumento dei costi relativi agli ingaggi dei calciatori e dello staff tecnico.