2014
Stupore fuori luogo: dietro la tiki-Italia cè un percorso
Italia, poco attento anche chi sorpreso da Sirigu e Darmian
ITALIA MONDIALI BRASILE 2014 – Italia-Inghilterra ha smascherato le ultime perplessità: è l’Italia di Pirlo. Ma non solo: due le novità effettivamente emerse dalla sfida d’esordio, è l’Italia del palleggio e l’Italia delle sorprese. Ecco: due novità soltanto per i poco attenti. C’è un chiaro percorso che porta alle risultanze della gara di Manaus ed è superficiale rendersene conto soltanto oggi.
LA TIKI-ITALIA – Mai così precisa nel palleggio, vero: del resto lo dimostrano le percentuali dei passaggi riusciti – è record dopo aver sforato il 93% – e la scelta di puntare su tre registi del calibro di Pirlo, De Rossi e Verratti. Il segnale mandato alla squadra è inequivocabile: gestire i ritmi della gara, entrare in possesso della partita già dalle prime battute della manovra. Una volta appurata la formazione titolare sorprendersi più di tanto rispetto a quanto accaduto è singolare e lo diventa ancor di più considerando una fattispecie: ma due anni fa dove eravate? Fatta eccezione per la supremazia spagnola in finale, nelle restanti cinque gare di Euro 2012 l’Italia di Prandelli è sempre riuscita ad imporre il suo possesso palla nonostante impiegasse un regista puro in meno. E così è stato nel cammino di qualificazione al Mondiale: le amichevoli, per l’Italia, storicamente non contano. Ora si parla di svolta, della prima Italia propositiva e non difensiva, ma c’è un netto percorso di avvicinamento e nulla è improvvisato.
LE ALTRE NOVITA’ – La prima l’abbiamo praticamente già annunciata: Marco Verratti. Innanzitutto il registra abruzzese gioca stabilmente su livelli internazionali da due anni ed è parte integrante dell’ambizioso progetto del Psg. Che ha puntato forte su di lui a vent’anni ancora non compiuti. Insomma: siamo di fronte ad un fenomeno e non ad una sorpresa. Calciatore eccellente per chi vi scrive, alla lettura delle formazioni la sensazione forte era quella di un’eccedenza di portatori di palla: nello svolgimento della partita l’impressione è soltanto parzialmente cambiata ma i fatti sono dalla parte di chi ha proceduto a tale scelta. Novità lo sono fino ad un certo punto anche Sirigu e Darmian: il primo è compagno di squadra di Verratti e portiere titolare del Psg, che in questi tre anni – nonostante le spese record – non ha mai minimamente pensato di cambiare il suo estremo difensore. Nulla è casuale. Non lo è neanche Matteo Darmian, che per la prima volta impiegato nel suo ruolo naturale ha fatto emergere grazie a Ventura tutte le sue caratteristiche: costanza nella spinta, ottimo piede nel cross, inserimenti in area di rigore ed attenzione nella fase difensiva. Chi lo ha attentamente seguito in campionato non è affatto sconvolto da solidità e personalità inscenate nel faccia a faccia con Rooney. Meno ha funzionato Paletta ma, ad opinione personale, lì l’errore (unico di Prandelli) è alla base: azzardato togliere Chiellini dal centro.
CAMMINO MONDIALE – Un’enorme pietra sul passaggio del girone eliminatorio è stata messa: Inghilterra a tappeto, il resto lo ha fatto – quella sì sorprendente – la vittoria della Costa Rica su un deludente Uruguay. Ora a disposizione quello che è a tutti gli effetti un match-point: battere i costaricani per mettere le mani sugli ottavi. Turnover? La tentazione c’è – impensabile negarlo – ma è bene non sottovalutare alcun impegno. Le modifiche potrebbero essere di natura tecnica: ricondurre il roccioso Chiellini al centro della difesa e – monitorando il recupero di De Sciglio – puntare sull’esterno rossonero o sul suo collega e compagno di squadra Abate. L’impianto base poi potrebbe essere confermato ma, alle spalle di un super Balotelli oramai certezza acquisita quando in versione nazionale, scalpitano gli attaccanti: la rapidità di Cerci ed Insigne, la tecnica di Cassano e la fame di Immobile sono fattori da tenere in considerazione contro la non impenetrabile retroguardia costaricana. Siamo solo agli inizi ma un fattore è indubitabile: la fiducia va in crescendo.