2012
Sydney FC, una giornata con Alessandro Del Piero
SYDNEY FC DEL PIERO – Una giornata con Alessandro Del Piero: questa l’iniziativa di Olivero, inviato della Gazzetta dello Sport, che ha seguito l’attaccante del Sydney FC nella sua nuova avventura australiana: «Ci vediamo domattina. Sveglia alle 6,30. Non ci sono alternative. L’allenamento inizia alle 10, io devo essere al campo tra le 8.30 e le 8.45 perché prima della seduta con i compagni lavoro con Giovanni Bonocore, il mio preparatore personale. C’è molto traffico e in macchina ci mettiamo 30’ se l’allenamento è alla Macquarie University e 15’ se è allo stadio. Quindi sveglia alle 6.30», spiega con precisione Pinturicchio, che fa colazione a casa, nella zona Darling Point, vicino al mare, per non sentire nostalgia dell’Italia. Allenamento all’Allianz Stadium, già pieno di gente. In Australia non ci sono zone vietate ai giornalisti, per cui c’è possibilità di seguire molto da vicino la seduta della squadra. Zeljko Kalac, ex milanista, preparatore dei portieri del Sydney e collaboratore del mister, ha parlato dell’arrivo di Del Piero: «Del Piero si è inserito bene, in squadra e in città. Le prime sere volevo portarlo fuori, ma era sempre stanco. Adesso si è ripreso. Io mi diverto, anche se da giocatore non dovevo pensare a niente mentre adesso mi tocca farlo. Comunque non mi tuffo più sennò non mi rialzo. Quando gioco con gli amici un torneo over 35, faccio il numero 10: dovresti vedere che numeri, man». All’improvviso arriva Ale e scherza: «Cosa fanno qui i giornalisti? Via, via… Non è possibile, ma dove siamo?». Kalac è pronto: «Man, questa è l’Australia».
Al via l’allenamento, prima atletico e poi tattico in vista del debutto casalingo. Clima sereno, altro che le isterie del nostro calcio. Dopo un’ora e mezza arriva il riposo e l’ora di pranzare: c’è il bar dello stadio, soluzione più comoda, e il “Balla”, il ristorante italiano che ha adottato Del Piero nei primi giorni australiani. Arriva il pomeriggio, il ritorno a casa, la famiglia, le passeggiate e le telefonate con l’Italia. Poi la cena, che arriva molto presto, ma Del Piero si è ormai ambientato in una nuova vita che non ha nulla da invidiare a quella torinese.