Tutta colpa del gol di? Bergessio

Cos’è la morale se non una condotta diretta da principi, un comportamento dettato da valori e norme che influiscono sulla collettività? Quanto si intreccia la morale all’etica? Vi chiederete cosa possono avere a che fare queste domande di stampo filosofico con il calcio, ma ieri per una partita è stata oltrepassata una linea molto sottile nel fare giornalismo e si è pestato i piedi alla sua deontologia.

Qualche giornalista, annebbiato dai fumi dell’ira per l’annullamento del gol di Bergessio, che pure un bambino od una fidanzata non appassionata di questo sport avrebbe convalidato, ha dimenticato il codice deontologico, che caratterizza l’etica di questa professione, per fomentare le polemiche.

Il compito del giornalista è quello di scoprire, analizzare e descrivere le notizie con imparzialità, come la maggior parte di tali professionisti (non tutti evidentemente) sta facendo da ieri, evidenziando il madornale, clamoroso e macroscopico errore commesso dal direttore di gara Gervasoni, con la complicità dell’arbitro di porta Rizzoli e soprattutto quella del guardalinee Maggiani. Tra l’altro non si tratta nemmeno dell’unico errore commesso durante la partita, come dimostrano le numerose moviole mandate in onda dai media nelle ultime 24 ore.

Le immagini, però, della conferenza stampa di Angelo Alessio dopo la partita di Catania scrivono una pagina buia del giornalismo italiano, la cui prerogativa non è certo quella di lanciare pesanti insinuazioni. E’ oggettivamente inammissibile anteporre la propria fede calcistica o addirittura mischiarla con il proprio mestiere. Che Pulvirenti parli di “gol annullato dalla panchina della Juventus” e di “sudditanza psicologica” ci può stare, del resto l’eco dell’intervento di Iuliano su Ronaldo nella stagione 1997/98 riecheggia ancora come se l’arbitro Ceccarini avesse sbagliato ieri, così come lo farà nel prossimo decennio il tormentone “è tutta colpa del gol di Muntari” firmato da Massimiliano Allegri. Che un giornalista affermi che Pepe ha condizionato Maggiani nella decisione di dichiarare in fuorigioco la posizione di Bergessio o ricostruire i 44 secondi con tanto di virgolettati sull’ipotetica conversazione degli arbitri, come fatto da un quotidiano sportivo, è intollerabile.

Le minacce apocalittiche, le dietrologie, le teorie sui complotti degli “addetti ai lavori”, si sa, fanno parte di quel provincialismo che sta rovinando il calcio italiano, beh, questa però è un’altra storia… Gli stadi si possono ricostruire, i campioni possono tornare, “gli arbitri possono sbagliare” come dicono in Inghilterra, ma la faziosità qui in Italia è proprio dura da estirpare.