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Cessione Milan: lunedì le firme

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Quasi fatta: il numero uno rossonero costretto a vendere per tanti motivi

Più sì che no, anzi secondo qualcuno si va proprio verso la chiusura: il Milan di Silvio Berlusconi alla cordata cinese capitana dall’imprenditore Jack Ma, già proprietario del gruppo Alibaba, e all’Evergrande Real Estate Group, il fondo immobiliare cinese che detiene, proprio insieme a Ma, il Guangzhou Evergrande. Pare tutto fatto e, secondo qualcuno, già lunedì Berlusconi dovrebbe mettere la firma sul contratto preliminare di cessione della società ai cinesi, che spingono per chiudere l’affare in fretta entro la fine della stagione. Ma non sarà l’unico proprietario del Milan, è bene specificarlo, perché con lui dovrebbero esserci una serie di imprenditori che hanno già collaborato con lui nel Guangzhou. Tutto ormai lascia pensare che Berlusconi possa cedere per una serie di ragioni: su tutte, quella relativo al grosso indebitamento dei rossoneri, che lo stesso attuale patron rossonero comunque dovrebbe colmare prima di vendere la società, più pulita che mai, ai nuovi padroni. 

VIA BERLUSCONI: PERCHÈ VENDE AI CINESI – Berlusconi dovrebbe accettare dunque un’offerta di circa 700/720 milioni di euro per il Milan, già questa di per sé è una motivazione sufficiente per vendere e fare cassa, ma non è tutto. I cinesi avrebbero infatti offerto enormi garanzie economiche, avrebbero promesso al numero uno rossonero un piano di rilancio del brand Milan ai massimi livelli nel giro di pochissimi anni, riporta il Corriere dello Sport e, soprattutto, ci sarebbe un piano sportivo serio. A questo aggiungiamoci, poi, che la stessa Fininvest starebbe facendo leva su Berlusconi, tramite i figli dello stesso Cavaliere, per cedere l’unica azienda di famiglia che al momento è realmente in passivo e non promette in tempi brevi di arrivare ad attivi importanti come in passato. Lunedì dunque la firma del contratto preliminari, quindi la vendita della società già nelle prossime settimane, in tempo forse per il mercato estivo e per la riorganizzazione della società.