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Ufficiale: Palermo, Schelotto si è dimesso

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La nota: in allegato la motivazione UEFA di non concedere patentino

Adesso è decisamente ufficiale: Guillermo Barros Schelotto non è più l’allenatore del Palermo. In verità, come vi dicevamo, non lo è mai stato ufficialmente, a causa della mancanza del patentito da allenatore UEFA valido per poter allenare nel nostro massimo campionato. Schelotto, che era stato registrato come dirigente accompagnatore dalla società rosanera, alla fine ha mollato la presa e, con il suo staff, ha deciso di lasciare Palermo e di tornare in Argentina: si tratta del terzo addio stagionale sulla panchina rosanera. Dopo gli esoneri di Beppe Iachini e Davide Ballardini, stavolta arrivano le dimissioni dell’ex allenatore del Lanus, che ha dovuto fare i conti con la burocrazia italiana ed europea. Adesso la panchina del Palermo è affidata del tutto a Giovanni Tedesco, già allenatore del Palermo da qualche settimana, al tecnico della Primavera Giovanni Bosio ed al vice-allenatore Fabio Viviani. Poco fa il Palermo con una nota ha ufficializzato l’addio di Schelotto: «Con profodo dolore la società prende atto della decisione di Schelotto, non avendo la UEFA riconosciuto come valida la licenza in suo possesso», si legge nella nota.

UFFICIALE: PALERMO, SCHELOTTO SI DIMETTE – Allegato al comunicato rosanero, anche la risposta che la UEFA ha fatto avere alla società che motiva la decisione di non rilasciare il patentino europeo all’argentino per poter allenare e poter dare indicazioni alla squadra dalla panchina. Schelotto non ha l’esperienza minima (cinque anni da primo allenatore di una squadra professionistica di primo livello o di una nazionale) per poter ottenere il patentino UEFA ed il fatto che abbia ottenuto il permesso di soggiorno (era in attesa anche del passaporto comunitario) non sarebbe comunque sufficiente per poter avere la possibilità di allenare in un paese comunitario come il nostro. Non avendo i requisiti minimi per allenare in Serie A, Schelotto torna a casa.