Verso Brasile 2014, Russia: l'ultima sfida di Don Fabio - Calcio News 24
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2014

Verso Brasile 2014, Russia: l’ultima sfida di Don Fabio

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Caccia al riscatto: Capello vuole far grande la Russia prima del ritiro

MONDIALI SCHEDA RUSSIA – Il calcio è uno dei pochi sport che riesce ad inquadrare in maniera implacabile la realtà quotidiana: «E’ lo specchio della società» ed, in effetti, la Russia ne è uno dei più lampanti esempi. Inseritasi in un quadro internazionale piuttosto complesso, la Russia non vuole ritagliarsi un ruolo di primo piano solo a livello politico, ma anche a livello sportivo. Pensiamo al lavoro svolto per organizzare al meglio le Olimpiadi di Sochi, ma soprattutto all’impegno con il quale stanno organizzando il Mondiale del 2018 in “casa”. L’esperienza in Brasile, dunque, rappresenta per la Nazionale di calcio russa la possibilità di mettersi alla prova e di accelerare quel processo di crescita, che dovrà condurre la squadra fuori dalla seconda fascia del calcio internazionale. Lavori in corso”, insomma, il titolo per una squadra in piena evoluzione.

IL CONDOTTIERO, FABIO CAPELLO – E chi meglio di uno degli allenatori più vincenti della storia per guidare la Russia? Subentrato a Guus Hiddink nel 2012, Fabio Capello ha ricevuto il suggestivo e impegnativo incarico di ricostruire la squadra, dandole una nuova identità. Un progetto a lungo termine, ma soprattutto una rivoluzione quella dell’allenatore friulano, che non ha solo scandagliato il calcio locale per scovare nei settori giovanili talenti da far emergere e preparare per i Mondiali di casa, ma ha anche lanciato una svolta epocale, chiedendo alla sua Federazione di limitare il numero di stranieri nei campionati russi: «La Russia è un Paese di 140 milioni di persone, ma posso scegliere solo tra 64 giocatori», aveva denunciato. Il bilancio del primo biennio è stato soddisfacente per Capello, che ha traghettato la nazionale dell’ex Paese zarista alla qualificazione al Mondiale 2014. Inoltre, sarà interessante capire come ha preparato Capello la squadra in vista del caldo brasiliano, visto che la Russia potrebbe essere una delle principali nazionali a soffrirne particolarmente. Di certo ci ha messo poco ad imporre il suo preferito 4-4-2, a dare solidità e compattezza alla squadra, mescolando tecnica e forza fisica. Se l’Italia conta sul blocco della Juventus, la Russia si “appoggia” sui gioielli dello Zenit San Pietroburgo e del CSKA Mosca.

LA STELLA, ALEKSANDR KERZAKOV – La Russia ruota attorno ad Aleksandr Kerzakov, l’unica prima punta di livello internazionale (dopo Pavlyuchenko), che ha siglato cinque reti nel percorso di qualificazione, tra cui quella decisiva contro il Portogallo per il primato nella classifica del girone. L’attaccante dello Zenit ha già lanciato segnali in vista del torneo brasiliano: nell’amichevole di preparazione contro la Slovacchia ha segnato il gol della vittoria dopo sette minuti dal suo ingresso in campo. Se nel suo club lotta per affermarsi come titolare, per la concorrenza di Hulk e Rondon, nella Russia sarà la punta di diamante, perché Capello vuole affidarsi alla sua esperienza. 

LA SORPRESA, ALEKSANDR KOKORIN – Cresciuto nelle giovanili della Lokomotiv Mosca, Aleksandr Kokorin riesce ad imporsi con l’altra squadra della capitale russa, la Dinamo Mosca. Se la Russia non può contare su una campione di spessore, certo può “consolarsi” con un giocatore che ha le carte in regola per diventarlo. Considerato la grande speranza del calcio russo, l’attaccante è la grande scoperta di Fabio Capello: già nel giro della Nazionale, di cui ha fatto tutta la trafila, Kokorin è stato lanciato dal tecnico italiano, che ha dimostrato di avere più fiducia di Advocaat. Impiegato nel suo club come seconda punta, l’attaccante è stato spostato sulla sinistra da Capello per usarlo come spalla di Kerzakov. «Il mio sogno è segnare una tripletta nella finale dei Mondiali, al 9’, al 19’ e al 29’», ha recentemente dichiarato. Di certo non gli manca l’ambizione per brillare!

L’UOMO MERCATO, ALAN DZAGOEV – Dopo i lampi intravisti agli Europei, cresce l’attesa per il tanto desiderato salto di qualità di Alan Dzagoev. Nonostante la giovane età, il centrocampista offensivo del CSKA Mosca ha raccolto già una buona dose di esperienza, tanto che anche lui è chiamato a prender per mano la squadra con il suo talento ed il gioco creativo ed esplosivo. Oggetto dei desideri dei grandi club europei, tra cui il Tottenham, Dzagoev, che in passato è finito anche nel mirino della Roma, è stato nei mesi scorsi accostato a Inter e Fiorentina. Non sarà certo facile per le pretendenti strapparlo al CSKA Mosca, che un anno fa già lo valutava 15 milioni di euro, ma la sensazione è che per il 23enne possa presto arrivare il momento del grande salto di qualità.

L’ULTIMO MONDIALE – L’ultima apparizione ai Mondiali della Russia, che si prepara alla decima presenza, risale all’edizione del 2002 in Corea del Sud e Giappone. Inserita nel gruppo H con Giappone, Belgio e Tunisia, la Russia, che nella partita di esordio superò agevolmente la Tunisia, finì ko contro i padroni di casa nella seconda partita del girone, rimandando dunque le speranze di qualificazione alla fase successiva allo scontro diretto contro il Belgio: virtualmente fuori per mezz’ora, i Diavoli Rossi riuscirono a spuntarla e a strappare la vittoria alla Russia grazie alle reti in rimonta di Sonck e Wilmots (la partita finì 3-2 per il Belgio, appunto).

DOVE ARRIVERA’ LA RUSSIA? – Sorteggiata nel gruppo H con Corea del Sud, Belgio e Algeria, la Russia ha buone chance di superare la fase a gironi. L’obiettivo, espressamente dichiarato dal ct Fabio Capello, è di arrivare ai quarti di finale. Un traguardo alla portata dei russi, che sulla carta devono arrendersi solo al Belgio, accreditata come possibile mina vagante del torneo e con cui, come abbiamo visto, hanno già dei conti in sospeso. Sarebbe deludente, dunque, non migliorare il record delle due precedenti partecipazioni, quando ci si è fermati al primo turno. «Nessuno pensava che avremmo vinto il nostro girone di qualificazione ed invece ce l’abbiamo fatta. Dopo 12 anni di assenza i giocatori vogliono mostrare a tutti le loro qualità», ha messo in chiaro l’allenatore.