2013
1^ giornata di Serie A, i Top&Flop
Prima giornata in archivio, dopo il posticipo del lunedì fra Fiorentina e Catania. Con la ripresa del campionato, tornano anche i ‘Top & Flop’ del turno. Ecco chi sono i migliori e i peggiori calciatori di questo weekend:
TOP
MAREK HAMSIK (Napoli) – Il primo gol, quello di Callejon, arriva dopo la respinta del portiere del Bologna su un suo tiro. Poi arriva la doppietta che mette il sigillo sulla partita e regala i tre punti agli azzurri. Il 4-2-3-1 adottato da Benitez mette in risalto le sue strepitose caratteristiche: delizioso da guardare, meraviglioso col pallone fra i piedi. Un top-player. VOTO: 8
LUCA TONI (Verona) – Calciatori del genere non finiscono mai, i campioni non mollano mai e i veri bomber sanno farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. A trentasei anni è ancora un protagonista: due gol, messo in ginocchio il Milan e la sua difesa. Chi ben comincia… VOTO: 8
FRANCESCO BARDI (Livorno) – Parate, salvataggi, miracoli. Il giovane portiere del Livorno, ma di proprietà dell’Inter, è il migliore in campo tra le fila dei labronici: tiene in partita la squadra di Nicola per più di un’ora, poi nulla può sulla sassata di De Rossi e l’incursione vincente di Florenzi. VOTO: 7.5
HERNANES (Lazio) – Contro l’Udinese prende la squadra ed il centrocampo in mano, trafigge Kelava con un bolide e si riscatta dall’opaca prestazione contro la Juventus in Supercoppa. Leader. VOTO: 7
LE SCELTE DI MAZZARRI (Inter) – Il tecnico nerazzurro parte con un 3-5-1-1 e la squadra fatica ad impostare e ripartire, con Palacio guerriero fra i due centrali genoani, ma troppo isolato. Nella ripresa toglie i due peggiori in campo, Cambiasso e Kuzmanovic, e lancia Icardi e Kovacic, cambi che trasformano le sorti del match. La Nuova e Giovane Inter riparte proprio dai giovani. VOTO: 7
FLOP
PAOLO CASTELLINI (Sampdoria) – All’83’ Delio Rossi lo butta nella mischia al posto di Berardi. Non tocca palla, solo le gambe di Lichtsteiner: intervento falloso che gli costa il rosso (forse esagerato) al 90’. VOTO: 4
IVAN KELAVA (Udinese) – Il venticinquenne, arrivato dalla Dinamo Zagabria, è incerto, insicuro e lo dimostra dopo pochi minuti dal fischio d’inizio. Poi prende un gol sul suo palo e causa il calcio di rigore che permette alla Lazio di chiudere il match con un’uscita inguardabile. Perché non puntare sull’italiano ed esperto Benussi? VOTO: 4.5
LA TELEFONATA DI GARCIA (Roma) – Entra tra i ‘Flop’ in modo simpatico. Al termine della partita si giustifica dicendo: “Ho chiamato il mio collaboratore per sapere il minuto, non c’era il tabellone allo stadio”. Astuto, furbo. Al massimo prenderà una multa, perderà qualcosina sullo stipendio. Ma finché si vince… VOTO: –
IL TRIDENTE DELLE CRESTE (Milan) – Chi si aspettava un gran Milan è rimasto deluso. I rossoneri hanno giocato per dieci minuti, poi sono arresi all’intraprendenza, alla velocità e alla fame di un Verona ben messo in campo da Andrea Mandorlini. Niang tocca pochi palloni, El Shaarawy nemmeno quelli. E Balotelli, quasi a disagio in uno stadio che lo ha ironicamente applaudito (ma che si è comportato bene, senza insulti razzisti), prova a sorprendere Rafael, senza mai centrare lo specchio della porta ed impensierirlo seriamente. Ancora troppo poco, ma soprattutto poca continuità da parte dei primi due. VOTO: 4.5
FABIAN MONZON (Catania) – Per tanti è stato la scommessa per la propria rosa al fantacalcio. Bravo sui calci piazzati, ma nel Monday Night è il peggiore degli etnei: l’argentino, originario di Granadero Baigorria, soffre maledettamente Cuadrado e dalla sua fascia partono quasi tutte le azioni della Fiorentina. Esordio difficile per l’ex Boca Juniors. VOTO: 4.5