2009
Cagliari, Cepellini: “Non vedo l’ora…”
“Non vedo l’ora…”. L’entusiasmo di Pablo Daniel Cepellini Gatto ti contagia anÃ?Âche per telefono. Una pausa durante gli alÃ?Âlenamenti in vista del secondo incontro delÃ?Âla fase finale del Sudamericano Under 20. Stasera c’è Uruguay-Ecuador, sfida tra due delle tre squadre vittoriose della prima giorÃ?Ânata, un successo potrebbe lanciare la “gioÃ?Âvane Celeste” addirittura verso le OlimpiaÃ?Âdi di Londra 2012. Un altro sei sogni di PaÃ?Âblo, che in Perù, nella splendida città di AreÃ?Âquipa, ne ha realizzato già uno, così grande che quasi non ci credeva. “Non vedo l’ora Ã?Âripete ancora -di potere finalmente arrivaÃ?Âre a Cagliari. Cosa posso dire? Sono felicisÃ?Âsimo, non me l’aspettavo, poÃ?Âter andare a giocare con lasquadra rossoblù in uno dei campionati più importanti del mondo, è molto di più di un sogno che che si realizza”.
UN ASTRO NASCENTE- Pablo Cepellini non ha ancora venÃ?Ât’anni, è nato l’11 settembre del 1991 a Montevideo, è stato lanciato dal Bella Vista, la squadra della capitale uruÃ?Âguayana che porta i colori della bandiera del Vaticano, giallo e bianco, e per questo i suoi giocatori sono chiamati “papales”.Ã?«Io ho coÃ?Âminciato a giocare quando avevo 5 anni- si racconta Pablo -il calcio è stata subito la mia passione, ho fatto tutte le trafile nelle giovanili prima di esordire in prima squaÃ?ÂdraÃ?». Il debutto nel massimo campionato uruÃ?Âguaiano quando aveva soltanto 17 anni, poi in appena due stagioni è successo tutto: il posto da titolare nel Bella Vista, il trasferiÃ?Âmento al Peà±arol, poi al Cagliari, la nazionaÃ?Âle under 20, la doppietta messa a segno nelÃ?Âla gara il Cile della settimana scorsa. Tutto così in fretta, anche troppo visto che poi al Peà±arol ha fatto soltanto le fotografie con la maglia, senza nemmeno fermarsi in sede. Ã?«Non era nei nostri piani- ha spiegato FlaÃ?Âvio Perchman che lo rappresenta -il Peà±aÃ?Ârol sapeva che il ragazzo sarebbe potuto anÃ?Âdare in Europa, ma in Uruguay il mercato si chiude inderogabilmente il 4 febbraio, quinÃ?Âdi se non ci fosse stato il primo trasferimenÃ?Âto, c’era il rischio che Pablo potesse restare al Bella VistaÃ?».
L’ITALIA E LA SARDEGNA- Invece è arrivato il Cagliari e Pablo sta prendendo lezioni di calcio italiano da Diego Polenta, difensore del Genoa, ma anche compagno di squadra nell’under 20.Ã?«Appena ho saputo del trasfeÃ?Ârimento al Cagliari, ovviamente ci siamo messi a parlare del calcio italiano. Io lo coÃ?Ânosco soltanto per averlo visto in televisioÃ?Âne, ma Diego mi ha raccontato altre cose. Arriverò in Sardegna preparato, studiando l’italiano e soprattutto quel calcio che mi afÃ?ÂfascinaÃ?». Ceppelini gioca con la maglia numero 10, è un centrocampista che si piazza dietro le punte ed ha anche un gran tiÃ?Âro dalla distanza, e la dopÃ?Âpietta contro il Cile lo ha diÃ?Âmostrato. Ã?« Ai tifosi del CaÃ?Âgliari, alla società , all’allenaÃ?Âtore posso garantire il massiÃ?Âmo impegno- ha aggiunto ancora -mi metterò a dispoÃ?Âsizione del tecnico, sono pronto per qualsiasi ruolo mivogliaimpiegareÃ?».
VOGLIA DI FARSI LARGO- Il desiderio di sfondaÃ?Âre del “Ceppe”, come lo chiamano gli amici, è enorme; la tecnica non gli manca e vuole anche imparare in fretta la nostra lingua:Ã?«Io ho discendenze italiane, Gatto è il mio secondo cognome, ma non so esattamente da quale parte dell’Italia provenissero i miei aviÃ?». Anche il passaporto comunitario non è un problema, tutto in regola, nel giro al masÃ?Âsimo di quattro mesi Ceppelini lo avrà in taÃ?Âsca. A Cagliari dovrebbe sbarcare il 19 0 il 20 febbraio, dopo la conclusione del SudaÃ?Âmericano under 20, magari con in mano un biglietto olimpico o comunque il pass per i mondiali di categoria che si disputeranno quest’estate in Colombia.Ã?«La mia famiglia è felice- ha concluso -ma ancora non so se mi accompagnerà in Italia. E’ successo tutÃ?Âto così in fretta, ci siamo solo potuti parlare per telefono. Non vedo l’ora di indossare la maglia del Cagliari, che per noi uruguayani non è come tutte le altre visti i tanti campioÃ?Âni connazionali che sono stati lì in passatoÃ?».
Fonte | Il Corriere dello Sport