Mancini: «Ho pensato di lasciare, ma la gioia è stata così grande che vale la pena aspettare»
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Mancini: «Ho pensato di lasciare, ma la gioia è stata così grande che vale la pena aspettare»

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Il Commissario Tecnico della Nazionale italiana Roberto Mancini ha parlato in conferenza stampa dopo lo stage di Coverciano

Ecco le parole del tecnico degli Azzurri Roberto Mancini in conferenza stampa dopo lo stage di Coverciano:

STAGE – «I tre giorni sono stati ottimi, abbiamo visto più di 50 giocatori e quasi tutti bravi, con un grande futuro. Speriamo abbiano la possibilità di giocare. Chi è rimasto qui non è rimasto perché migliore degli altri, ma perché la mattina abbiamo la possibilità di allenarli e valutarli ancora meglio così da accorciare i tempi per questi giovani che hanno grandi qualità».

TIFOSI – «I tifosi sono ancora attaccati a noi, nonostante quanto accaduto. Undici mesi fa abbiamo vinto un campionato europeo strameritandolo, questa squadra ha regalato grandi emozioni».

NATIONS LEAGUE – «Avremo il girone più difficile. Inghilterra e Germania sono forti e l’Ungheria, allenata da un ct italiano, sarà difficile da affrontare. Noi non possiamo cambiare tutta la squadra, ma possiamo inserire qualcuno dei ragazzi un po’ più giovani che hanno giocato meno. Giocare contro Inghilterra, Germania e Ungheria credo possa essere molto utile».

ADDIO – «Uno può pensare di lasciare a volte, così. Ma poi dopo la Nazionale è così importante, e la gioia è stata così grande, che vale la pena aspettare. Quando si vince con la Nazionale è qualcosa totalmente differente, poi nella vita mai dire mai. Ogni allenatore quando vince è amato e quando non vince molto meno. Io vedo che la gente ha ancora in mente l’Europeo, quindi la maggior parte delle persone che ho incontrato mi ha confortato. Quello ha mitigato un po’ la delusione della mancata qualificazione, ma la differenza è che la mancata qualificazione è immeritata. Dobbiamo ripartire ed essere più forti di prima».

CHIELLINI – «Ha fatto la sua scelta. Lo ringrazierò nuovamente ma è giusto che intraprenda la sua strada».