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Juventus, Platini sul ritorno: «Non è nei programmi. Sulla squadra attuale dico che…»
Juventus, Platini chiude le porte a un ritorno: «Non tornerò, il calcio è cambiato»
Dal palco del Festival dello Sport di Trento, Michel Platini ha messo fine a uno dei sogni più romantici dei tifosi bianconeri: rivederlo un giorno nella Juventus in veste dirigenziale. L’ex fuoriclasse francese, simbolo di un’epoca d’oro per il club, ha risposto in modo netto alle domande sul suo futuro, lasciando poco spazio ai dubbi. «No, non tornerei alla Juventus. Magari la prenderei in considerazione, ma non ci andrei», ha dichiarato con la consueta eleganza e lucidità che lo contraddistinguono.
Le parole di Platini, riportate da TMW, hanno un peso simbolico enorme per tutto l’ambiente Juventus. «Ho 70 anni, oramai devo fare altre cose. Dopo 40 anni non conosco più nessuno», ha spiegato l’ex numero 10, chiarendo che la distanza temporale e il cambiamento del calcio moderno lo tengono lontano da un ritorno operativo a Torino. «Se fossi rimasto allora, come mi chiedeva l’Avvocato Agnelli, forse sarebbe stato diverso. Ma oggi è un altro mondo».
Il discorso di Platini è diventato poi una riflessione più ampia sul calcio contemporaneo, che secondo lui ha perso parte della sua autenticità. «Nel calcio oggi c’è molto business. Chi ha soldi compra i giocatori, e sono loro che fanno vincere. Con i petroldollari è diventato complicato competere per club come la Juventus e ancora di più per chi è in Serie B. La Legge Bosman ha cambiato tutto: una volta bisognava formare i giocatori, oggi basta avere denaro».
L’ex leggenda bianconera non ha risparmiato critiche nemmeno al VAR, definendolo estraneo alla filosofia originale del gioco. «Non lo avrei mai introdotto. Il calcio è fatto di errori umani, di emozioni. Al massimo lo userei solo per la linea di porta o per il fuorigioco». Una posizione coerente con la visione tradizionalista che ha sempre accompagnato Platini, fautore di un calcio più romantico e meno tecnologico.
Per la Juventus, le parole di «Le Roi» rappresentano la fine di un sogno, ma anche un richiamo all’identità storica del club. Platini resta una leggenda bianconera, un simbolo di classe e mentalità vincente che ha segnato un’epoca irripetibile. Anche se non tornerà in società, il suo legame con la Juventus resta indissolubile: un legame fatto di ricordi, successi e di un amore che, nonostante tutto, il tempo non potrà mai cancellare.
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