De Laurentiis shock: «Lo stadio Maradona è un cesso! Nel 1990 hanno soltanto rubato soldi e io invece...» - Calcio News 24
Connect with us

Napoli News

De Laurentiis shock: «Lo stadio Maradona è un cesso! Nel 1990 hanno soltanto rubato soldi e io invece…»

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

De Laurentiis

De Laurentiis attacca: «Lo stadio Maradona è un cesso». Dal palco del Football Business Forum in SDA Bocconi

Alla conferenza tenuta dal palco del Football Business Forum organizzato oggi in SDA Bocconi, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, non ha usato mezzi termini per descrivere lo stato dello stadio “Diego Armando Maradona”. Il numero uno azzurro ha definito l’impianto «un cesso», denunciando con forza le difficoltà strutturali ed economiche che la società affronta per poter restare competitiva ai massimi livelli.

De Laurentiis ha spiegato che il club paga al Comune di Napoli per utilizzare l’impianto «un giorno prima dell’evento, il giorno dell’evento, pulirlo il giorno dopo e riconsegnarlo», senza ottenere in cambio ricavi adeguati. «Noi al massimo incassiamo 3 milioni lì dentro, mentre altrove ne fanno cento», ha detto, citando come esempio il Paris Saint-Germain, che con il Parco dei Principi genera profitti ben più alti pur non avendo uno stadio di proprietà.

Nel suo intervento, De Laurentiis ha ripercorso anche gli errori del passato: «Nel ’90, al San Paolo/Maradona hanno fatto un disastro totale, hanno solo rubato soldi. Io non c’ero». Una frase che evidenzia quanto il presidente ritenga necessario un cambio di passo radicale nella gestione delle infrastrutture sportive italiane. Per il patron, lo stadio non è solo un contenitore di partite ma una risorsa economica e identitaria che deve garantire autonomia e crescita.

L’imprenditore cinematografico ha poi insistito sulla necessità di migliorare la logistica: «La gente vuole venire allo stadio con la propria macchina, trovarla pulita e sicura alla fine della partita». Per De Laurentiis, mobilità, parcheggi e sicurezza sono elementi chiave per un impianto moderno “dentro la città”. Ha poi criticato la politica italiana, accusandola di ignorare «i lidi verso cui il calcio sta andando» e di non proteggere il sistema sportivo da infiltrazioni criminali: «Camorra, mafia e ’ndrangheta vogliono appropriarsi dei club».

Infine, De Laurentiis ha ammonito le istituzioni del calcio internazionale: «Ceferin e Infantino devono stare attenti a ridurre il valore dei campionati nazionali. Così resteranno solo Napoli, Roma, Inter, Milan e Juve».

Il messaggio del presidente è chiaro: senza un impianto moderno e competitivo, il Napoli rischia di restare indietro. Per De Laurentiis, il futuro del club passa da uno stadio all’altezza delle sue ambizioni europee.

LEGGI LE ULTIMISSIME DELLA SERIE A