Caldara dice basta! L'ex difensore lascia il calcio giocato: una carriera spezzata dagli infortuni. Ecco la sua lettera d'addio
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Caldara dice basta! L’ex difensore lascia il calcio giocato: una carriera spezzata dagli infortuni. Ecco la sua lettera d’addio

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Mattia Caldara annuncia il ritiro: una carriera segnata dagli infortuni, il saluto al calcio in una lettera. Le sue parole

Una notizia che scuote il mondo del pallone: Mattia Caldara, difensore di grande talento la cui ascesa è stata bruscamente interrotta da una serie di infortuni devastanti, ha annunciato il ritiro dal calcio giocato a soli 31 anni. La decisione, maturata dopo mesi di sofferenza fisica e mentale, è stata resa pubblica attraverso una lettera toccante su Gianlucadimarzio.com, testimonianza di un calvario durato anni.

Il momento decisivo è arrivato nel luglio 2025, quando una visita specialistica ha sancito la fine delle speranze: “Mattia, non hai più la cartilagine della caviglia. Se continui, tra qualche anno dovremo metterti una protesi”. Di fronte a questa sentenza, la salute ha prevalso sulla passione. Con parole semplici ma definitive, Caldara ha salutato il calcio: “Caro calcio, io ti saluto.”

Dal sogno all’incubo: Atalanta, Juve e Milan

Nella sua confessione, l’ex difensore ripercorre le tappe di una carriera segnata da alti e bassi. Dopo l’esplosione all’Atalanta e il trasferimento alla Juventus (dove non scese mai in campo), nel 2018 arrivò la grande occasione al Milan. Ma proprio in rossonero iniziò il declino: prima un problema al tendine, poi la rottura del ginocchio in allenamento, un “crack” che lo cambiò per sempre.

“Non sono più riuscito a tornare a essere quel Caldara. Ci ho provato, ma non era più possibile”, scrive, descrivendo la rincorsa alla forma perduta come un’illusione che lo ha consumato. Ammette di aver vissuto momenti di tristezza e buio, incapace di essere sé stesso persino con la famiglia.

Il suo unico grande rimpianto riguarda il passaggio al Milan: pur consapevole che gli infortuni non dipendessero da lui, confessa che avrebbe voluto restare alla Juventus per imparare da campioni come Chiellini e Bonucci. “Sono stato debole di testa”, riflette con lucidità.

Un nuovo capitolo: la vita oltre il calcio

Dopo anni di lotta contro il dolore e il malessere mentale, Caldara ha scelto di salvaguardare la propria salute e di aprire un nuovo capitolo della sua vita. La sua lettera è un atto di liberazione, un addio al calcio giocato e un benvenuto al futuro di “Mattia”.

Il Milan, oggi guidato da Massimiliano Allegri e dal DS Igli Tare, osserva con rispetto e vicinanza la storia di un talento sfortunato che merita finalmente la serenità ritrovata.

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