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2014

I giovani del boemo

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Casa Cagliari: Zeman e i giovani, il fascino di un binomio

SERIE A CAGLIARI ZEMAN – Con una media età inferiore ai 24 anni è il Cagliari la squadra più giovane del campionato italiano: dato che non sorprende considerando la peculiarità del suo nuovo tecnico, uno Zdenek Zeman sempre alla ribalta quando si tratta di lavorare con la materia prima per valorizzarla. E che vorrà rilanciarsi dopo il non entusiasmante ritorno in giallorosso. Ecco una panoramica sui prospetti più interessanti sfoggiabili dalla società sarda.

SIMONE COLOMBI – Partiamo proprio dal portiere: per Colombi, classe ’91, è la prima vera grande occasione. Figlio del settore giovanile dell’Atalanta, un vivaio che da sempre produce elementi decisamente interessanti, non ha mai trovato piena fiducia perché chiuso dall’intoccabile Consigli: ecco dunque la sequenza di prestiti nelle serie minori fino all’opportunità in terra sarda, lì dove può trovare ambiente fertile per mostrare le sue abilità. Perché, se così non fosse, occhio all’agguerrita concorrenza dell’altrettanto ambizioso Alessio Cragno (’94).

SIMONE BENEDETTI – Così come per Colombi e Cragno, il Cagliari ha acquistato anche lui a titolo definitivo dimostrando chiarezza di intenti e volontà di puntare su questo giovane difensore classe ’92: Benedetti, centrale proveniente dal vivaio del Torino ma prelevato dall’Inter a soli diciotto anni, gioca stabilmente titolare in serie cadetta da tre stagioni. Parte dietro la coppia Rossettini-Ceppitelli ma punterà a ritagliarsi un degno spazio: è la prima tra i grandi e questo difensore dalla importante statura non vorrà passare inosservato. Occhio anche a Marco Capuano, vecchia conoscenza di Zeman ai tempi del Pescara.

NICOLA MURRU – Una vita nel Cagliari ma non ha ancora compiuto vent’anni: baby prodigio (’94) se consideriamo che marca i campi di A dal termine della stagione 2011-12 proprio in un palcoscenico – quello italiano – che non si sta dimostrando particolarmente incline all’affermazione dei giovani. Si gioca il posto con Avelar a presidio della corsia mancina, in un ruolo – il laterale di difesa – fondamentale nelle alchimie tattiche dell’allenatore boemo.

LORENZO CRISETIG – La sensazione forte: questo qui, se esce fuori, lo fa per davvero. Partiamo dai limiti: è lento e dunque talvolta prevedibile, peraltro il suo apporto alla gara non risulta continuo. Ma attenzione: questo classe ’93 sa il fatto suo, imposta a testa alta e sa dove mettere il pallone, nel Cagliari dovrà giocare da mezzala al fianco dell’intoccabile Conti e questo aspetto potrebbe penalizzarlo. Nelle mani di Zeman: ammirato nella trafila delle nazionali cadette è un belvedere, tocca al boemo trovare le coordinate giuste.

CAIO RANGEL – Classe 1996, la vicenda qui è estrema: parliamoci chiaro, forse è ancora troppo presto per questo brasiliano tutto rapidità ed improvvisazione. La Serie A è un campionato tutt’altro che morbido quando arrivi dal Brasile, hai appena diciotto anni, e trovi contro delle fasi difensive organizzate: nel precampionato ha fatto parlare di sé, siamo pronti a scommettere che con Zeman le sue chance le avrà. Da qui ad affermare se queste saranno sfruttate o meno ce ne passa, più probabile che accada tra un anno.

SAMUELE LONGO – Il vero banco di prova. Per lui e perché no anche per l’allenatore stesso. Da baby prodigio della Next Generation nell’Inter di Stramaccioni all’incubo di una stagione totalmente all’asciutto con le maglie del Verona prima e del Rayo Vallecano poi: classe ’92, non è poi così tanto ragazzino ora. Parte dietro Sau nelle gerarchie del boemo ma la sua duttilità tattica può all’occorrenza relegarlo sui lati del proverbiale tridente zemaniano: in un senso o nell’altro sarà la sua stagione, può rilanciarsi alla grande e dare credito ad un talento indiscusso o intraprendere con irruenza la strada opposta. Scommessa tutta da vivere.