Tavecchio: «Conte ottima scelta, Zaza...» - Calcio News 24
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2014

Tavecchio: «Conte ottima scelta, Zaza…»

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Le parole del presidente federale dopo la vittoria sull’Olanda

ITALIA TAVECCHIO – All’aeroporto di Bari prima di partire per Roma in compagnia di Claudio Lotito, consigliere federale con delega sulla Nazionale, il presidente della FIGC ha voluto parlare ai microfoni de La Gazzetta dello Sport del successo dell’Italia sull’Olanda: «Siamo partiti col piede giusto. Abbiamo avuto conferma che Antonio Conte c.t. è stata un’ottima scelta. Questo allenatore è anche un motivatore e creerà le condizioni per riportare la nostra Nazionale sul podio che merita. Ha già dato un gioco, ha entusiasmato i tifosi», ha dichiarato Carlo Tavecchio, che poi ha presentato le insidie per la sfida di qualificazione agli Europei contro la Norvegia: «E’ una squadra molto fisica, affronteremo gente che ha giocato più di qualche partita in campionato. Non sarà un’amichevole e bisognerà impegnarsi di più, ma con Conte questo problema non si pone».

TALENTI – Inevitabile il riferimento a Simone Zaza, che Tavecchio conosce bene, considerando anche la sua esperienza nei campionati minori, ma anche a Mario Balotelli, escluso dal ct azzurro: «L’intelligenza dell’allenatore è proprio quella di far partire subito titolare un giocatore semisconosciuto. Zaza ha fatto cose bellissime, ha fisicità e voglia. Balotelli? E’ un gran giocatore, Conte lo sa e farà il possibile per recuperarlo o valuterà se ci sono degli elementi migliori. La Nazionale è il porto d’arrivo più importante. Tutti se la devono meritare, e quando se la meritano va bene».

TEMI CALDI – Infine, Tavecchio è tornato a parlare del contratto con Antonio Conte, che nessuno in Italia aveva previsto, e del delicato tema degli stranieri: «Conte? Abbiamo ottenuto un contributo consistente dall’estero: mandano valuta in Italia, pagano le tasse in Italia. Più corretti di così… Stranieri? Da noi ne arrivano troppi. Non si discute su quelli comunitari, ma di extracomunitari ne arrivano ogni anno duecento. Bisogna cambiare questo stato di cose».