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2014

Occhio a quei quattro

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Maxime Lestienne, Andrea Belotti, Piotr Zielinski, Samuele Longo: se amate il rischio…

SERIE A LESTIENNE BELOTTI ZIELINSKI LONGO – In rampa di lancio? Forse sì, forse no. Quando tocca però eleggere la sorpresa del campionato e quest’ultimo è a malapena iniziato ecco come una buona dose di rischio sia a dir poco necessaria. Facile azzardare i soliti prospetti, lo è meno ipotizzarne altri: di seguito quattro profili che nel corso della prossima stagione si giocano una buona fetta delle rispettive ambizioni.

MAXIME LESTIENNE – Su tutti il funambolo belga. Prelevato nello stupore generale dal Genoa, con il presidente Preziosi abile ad assicurarsene le prestazioni in prestito con diritto di riscatto. Ecco, partiamo da quest’ultimo: il Genoa, qualora tra un anno vorrà confermarlo in scuderia, dovrà sborsare ben venti milioni di euro all’AlArabi, club che lo ha acquisito dal Bruges. Classe ’92, Lestienne in Belgio ha incantato ma soprattutto segnato: trequartista esterno – tutto mancino, ama partire da destra per poi accentrarsi e calciare – nelle ultime due stagioni ha realizzato ben 29 reti complessive. Se al suo enorme talento sarà in grado di abbinare, anche in Serie A, lucidità in zona gol il piatto è inevitabilmente servito e sul suo riscatto siamo pronti a scommettere che il Genoa potrà contare su un’agguerrita fila di top club.

ANDREA BELOTTI – Eccone un altro con il vizietto del gol: per lui è normale, dato che si tratta di un attaccante puro. Dicembre ’93, Belotti è uno che vede la porta a prescindere dalla giovanissima età. Nella prima stagione a Palermo, lui lombardo doc, ha giocato a dir poco ad intermittenza ma si è ritagliato lo spazio necessario per centrare la doppia cifra. Non da meno in nazionale, dove nella trafila della varie compagini giovanili viaggia alla media di quasi un gol ogni due partite. Ora l’esame della massima serie: con la cessione di Hernandez davanti ha il solo DybalaJoao Silva e Makienok non gli partono avvantaggiati – e se vale davvero ha la grande chance di affermarsi.

PIOTR ZIELINSKI – Ogni appassionato di calcio che si rispetti almeno una volta si sarà domandato: ma perché quel genietto polacco non trova spazio ad Udine, per antonomasia la piazza più incline all’affermazione dei giovani talenti? Sarà forse uno scarsone? Parola di chi vi scrive, questo qui è tutt’altro che un brocco. Gioiello puro che deve probabilmente limare alcuni aspetti caratteriali per trovare la via dell’affermazione, se così non fosse saremmo di fronte ad uno dei casi più conclamati di spreco di talento. Dopo due stagioni tutt’altro che esaltanti Zielinski, classe ’94, può rilanciarsi lontano dal Friuli: Empoli la piazza della verità, lì dove sarà chiamato ad elevare il tasso qualitativo di una neopromossa con tutte le carenze del caso.

SAMUELE LONGO – Il caso che mi sta più a cuore: forse perché è italiano e come Belotti può diventare una risorsa in un periodo in cui la questione giovani è tornata così fortemente alla ribalta, forse perché quando c’è di mezzo Zeman studiare la potenziale crescita ed affermazione di un giovane è materia appassionante, forse perché reduce da una stagione – tra Verona (scelta sbagliata) e ritorno in Liga con la maglia del Rayo Vallecano – a secco. Samuele Longo, classe ’92 e di proprietà dell’Inter, è oggi il lontano ricordo del prodigio che ha incantato in quell’indimenticata Next Generation targata Stramaccioni: con Zeman parte dietro Sau ma agguerrito come non mai. In palio un’intera carriera.