2014
Ranieri: «Tavecchio sconcertante. Via dal Monaco perché…»
Le parole del tecnico, che ha commentato anche le dimissioni di Conte e Prandelli
GRECIA RANIERI – Dall’esperienza in Francia alla guida del Monaco a quella di commissario tecnico della Grecia. Il giramondo Claudio Ranieri non si ferma e si prepara ad una nuova avventura: «Adoro il mio lavoro. Devo riconoscere che sono apprezzato. Ho allenato grandi squadre, ma dal ’96 mi sento un allenatore europeo. La Francia mi ha dato più visibilità. La Grecia mi ha contattato prima del Mondiale, con Santos in scadenza, e avevo dato la mia parola. Quel che è successo dopo il Brasile non mi riguarda. Avevo richieste da tre club ma il presidente Sarris è venuto a Roma e mi ha conquistato con il suo progetto. Ho un mandato ampio per tutte le nazionali e per far ripartire il movimento», ha dichiarato il tecnico ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
IL PROGETTO – Si è messo subito al lavoro Ranieri, che dovrà preparare al meglio la selezione greca in vista degli Europei 2016 e non mancano certo i nodi da sciogliere: «Ho ottime individualità e un gruppo compatto. Ho parlato con Torosidis e Samaras che per noi è importantissimo ma è senza squadra, il contratto con il Celtic è scaduto. Servono idee chiare da capire subito. Ho studiato molto ma avrò poco tempo: raduno il 1° settembre, contro la Romania il 7, ad Atene, a porte chiuse per una vecchia squalifica contro la nazionale eliminata ai playoff mondiali… Non una partenza facile. Sono abituati a giocare chiusi, bassi, aspettare e ripartire. A me piacciono verticalizzazioni e velocità. Ma tutto e subito è impossibile. Dopo Romania e poi Finlandia a ottobre capiremo di più».
CALCIO ITALIANO – Ma Ranieri ha parlato anche delle dimissioni di Antonio Conte e di Cesare Prandelli, commentando poi in maniera dura le esternazioni di Carlo Tavecchio, che stanno caratterizzando il dibattito calcistico di questi giorni: «Sì, ma mi pare che qualche disaccordo ci fosse da tempo. Se non c’è sintonia, meglio lasciarsi. E se Conte pensava di non avere più niente da trasmettere, giusto così. Prossimo ct? Non entro in questi discorsi. Prima il presidente. Mi spiace però per Prandelli che ha portato filosofia e mentalità nuove. Finalista all’Euro, una bella Confederations ma in Italia conta solo l’ultima partita. In Brasile ha sbagliato qualcosa, ma non si può mandare così all’aria il lavoro. Poi avrà avuto le sue ragioni per andarsene. L’uscita di Tavecchio non è stata delle più felici, una persona del genere doveva pesare meglio le parole. Nella Nba hanno cacciato uno per molto meno. Ora voglio proprio vedere come ne usciamo. Capisco la democrazia, il sistema di voto, ma io sono sconcertato».
MONACO – Infine, il commento sull’esperienza alla guida del Monaco, che si è chiusa anzitempo e con un bilancio non soddisfacente: «Perché non c’era più accordo sui programmi. Avevo chiesto 3-4 giocatori per crescere, il presidente la vedeva diversamente, poi ho capito il perché: ha venduto Rodriguez, forse Carrasco e Falcao. Ma è stata una bellissima esperienza: non potevamo competere con il Psg, per i critici francesi c’erano 2-3 squadre migliori di noi, siamo arrivati al 2° posto. Non potevo chiedere di più. Rodriguez e Carrasco? Il primo è un grandissimo giocatore e un ottimo ragazzo. Il secondo, confermo, deve diventare un top».