2014
Juventus, Buffon: «Fiducia nella dirigenza, di sicuro non prenderanno Oronzo Canà»
Il capitano della Juve commenta l’addio di Conte: «Via perché non aveva motivazioni».
JUVENTUS ITALIA BUFFON – Gigi Buffon, capitano della Juventus e della Nazionale, ha parlato, ai microfoni di “Sky Sport”, dell’addio di Conte alla Juventus, del futuro della Nazionale e anche del mercato della Juventus.
L’ADDIO DI CONTE – «Sicuramente perdiamo l’emblema principale della nostra rinascita, di questi tre anni, questo lo sanno tutti e lo sappiamo per primi noi. E’ anche vero che ascoltando le sue parole, quando dice “ho maturato delle percezioni, delle sensazioni” significa che lui ha deposto le armi e non sentiva più di poter dare il massimo come ha fatto in questi anni e questo gli fa grande onore perchè ha parlato con lucidità. Il mister ha onorato il suo posto di lavoro fino all’ultimo momento, con la stessa voglia che lo ha contraddistinto in questi tre anni e questo ti fa capire chi è Antonio Conte e la sua professionalità. Per il resto abbiamo letto delle cose sui giornali, delle divergenze tra il mister e la società ma come spesso accade nei club, divergenze che spesso vengono messe da parte per il bene comune».
L’EREDE DI CONTE – «Mercato? Se il mister abbia fatto bene o meno ad andare via ce lo saprà dire lui più avanti in base a come starà e a come si sentirà. La Juve è cresciuta tanto negli ultimi anni, abbiamo perso un personaggio unico ma la Juve ha una base solida e una grande dirigenza, ci sono dei giocatori con dei valori, dei dirigenti di prima fascia, un presidente appassionato e abbiamo tutte le carte in regola per fare bene. Allegri? Se uno guarda la carriera di Allegri o di Mancini o di altri che sono stati accostati alla Juve sono carriere di grandi allenatori di prima fascia che hanno già gestito campioni. Ho fiducia nel club per cui mi sento di escludere Oronzo Canà prossimo allenatore della Juve. Se ho sentito Conte? Ha il telefono spento ma gli ho mandato un messaggio sdrammatizzante».
LA NAZIONALE – «In quel momento lì toccava comodo ai media dare quel chiave di lettura, il mio era un discorso ampio e quel discorso non toccava un singolo. Ho visto che il mister ha dato la sua interpretazione giusta, anche alcuni critici hanno iniziato ad approfondire i motivi del degrado del nostro calcio e da lì si dovrebbe ricominciare. Io in 20 anni di carriera non ho mai attaccato un compagno, figuratevi se lo faccio dopo un eliminazione dal Mondiale, e io non ce l’avevo assolutamente con Balotelli. Non c’era nessuna spaccatura, eravamo lo stesso gruppo che ha perso in finale all’Europeo ed è arrivato terzo in Confederations e non c’è nemmeno spazio per queste cose quando vai a giocare un Mondiale e a volte non hai nemmeno la forza per ribattere la forza dei media che cercano il mostro da sbattere in prima pagina. L’eventuale arrivo di Conte? Il mister starebbe bene ovunque, è un professionista che si fa apprezzare per i suoi modi e per la sua personalità ma è anche vero che ho sentito la sua intervista e mi è sembrato molto dubbioso, nel senso che mi è sembrato una persona che stava ancora ragionando su una decisione dolorosa».